Vite da marciapiede nel focus «Ri-scatti»
Qualche immagine è brutale, come quella che ritrae la giovane donna vestita di bianco, con stivali fetish dal tacco altissimo, seduta sul ciglio di una strada, in attesa. È notte, sono i fari delle auto a illuminare la scena, non ci sono dubbi sul tipo di attesa. Altre invece sono tenere, la scena del ballo di Cenerentola, la foto scattata in una sala semideserta di cinema, oppure sono solo un ritratto di quotidianità: le ali di pollo bruciate sopra a un fornello, il cagnolino di casa addormentato sul letto, le extension per i capelli. La fotografia sociale torna al Pac, nell’edizione più forte di sempre: da domani è in mostra «Ri-Scatti, sulle strade delle mercenarie del sesso» (via Palestro 14, ore 9.30-19.30, ingresso libero, fino al 25), progetto promosso dal Comune, è la sesta edizione, con il supporto di Tod’s e curato da Diego Sileo. Le ottanta foto sono state scattate da un gruppo di sette ragazze e di transgender che dopo una veloce formazione con i fotogiornalisti dell’associazione Ri-Scatti Onlus, hanno iniziato a riprendere la loro vita. Foto non patinate, che mostrano senza filtri, senza censura, una realtà scottante: la condizione di schiavitù in cui versano le prostitute dell’hinterland milanese. Tutte le foto sono in vendita, il ricavato sarà devoluto a Lule Onlus che segue le vittime della tratta a sfondo sessuale.