Contabili Lega, nuovi guai Ville sequestrate sul Garda
I contabili della Lega e il giro di denaro dopo l’acquisto del capannone di Cormano Trecento mila euro sarebbero finiti sul Garda. Le caparre degli imprenditori amici
Due ville, acquistate a dicembre 2017 e marzo del 2018, nel Green Residence Sirmione di Desenzano del Garda, dalla Taaac srl, società che la Guardia di finanza e la Procura di Milano riconducono ai due bergamaschi Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, contabili della Lega. Da ieri è tutto sotto sequestro. Per comprare le due abitazioni, per un totale di 640 mila euro, sarebbero stati utilizzati 300 mila euro di provviste che, secondo gli investigatori, venivano dai soldi della Lombardia Film commission. E cioè la Fondazione che a dicembre del 2017, presieduta da Di Rubba, aveva versato 800 mila euro all’Immobiliare Andromeda per acquistare un capannone a Cormano. Parte di quel denaro sarebbe tornato ai due contabili e alla Taaac.
Una società appena creata che riesce subito a ottenere un mutuo, rivoli di soldi che partono da un punto, e cioè l’acquisto del capannone per la Lombardia Film commission, e con strade sempre apparentemente diverse arrivano comunque alle solite società dei contabili della Lega. E poi ancora, caparre utilizzate per far figurare liquidità momentanea, ma soprattutto una convinzione, della Procura di Milano e del tribunale: i due contabili della Lega, i bergamaschi Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, agli arresti domiciliari dal 10 settembre, hanno utilizzato soldi pubblici, della Regione, provenienti dall’affare Film commission, per acquistare due villette nel Green Residence Sirmione a Desenzano del Garda. Un valore complessivo di 640 mila euro, stando ai contratti: ieri all’alba sono scattati i sigilli della Guardia di finanza per le due abitazioni, un sequestro preventivo.
Due affari che, ricostruiscono Finanza e Procura, ruotano attorno alla Taaac srl, costituita nell’estate del 2017 e intestata a una cugina di Di Rubba,
Vanessa Servalli. La società risulta destinataria, ritengono gli inquirenti, di soldi che arrivano da Cormano, cioè gli 800 mila euro versati dalla Lombardia Film commission a dicembre 2017, quando Di Rubba era ancora presidente, all’Immobiliare Andromeda, per l’acquisto di un capannone. Dopo i versamenti della Lfc, su due canali diversi, Andromeda avrebbe fatto circolare i soldi, destinati ancora ai bergamaschi: 178 mila euro, per esempio, alla Sdc srl di Manzoni e Di Rubba, quindi ai loro conti personali, alla Studio Cld e infine all’ormai nota Studio Dea Consulting, a quest’ultima per 45 mila euro. Altri 400 mila euro erano invece andati da Andromeda alla Eco srl del bergamasco Pierino Maffeis, e poi in buona parte alla Barachetti Service di Casnigo.
Per la prima abitazione, denominata Bouganville, Di Rubba sarebbe stato artefice di un magheggio, secondo quanto dichiarato dall’ex direttore della filiale Ubi di Seriate Marco Ghilardi nei suoi interrogatori: la Taaac avrebbe ottenuto un mutuo da 200 mila euro promettendo in locazione alla Studio Dea Consulting proprio la villa di Desenzano che doveva acquistare. La compravendita è del 21 dicembre 2017, ma in quello stesso mese la Studio Dea versa più di 50 mila euro alla Taaac come «acconto locazione». E sempre in quei giorni, la Barachetti Service paga una caparra da 100 mila euro, per acquistare lo stesso immobile, che poi invece non comprerà lasciando alla Taaac l’anticipo. Complessivamente, per una villetta costata 310 mila euro, gli inquirenti stimano che almeno 144 mila fossero «profitto del peculato», e cioè dei soldi pubblici girati grazie al capannone di Cormano.
Ma c’è anche un’altra villa, nel residence di Desenzano, denominata Tigli. Acquistata dalla Taaac il 30 marzo 2018 per 330 mila euro, grazie anche a 120 mila euro di liquidità che figurano dal 13 marzo, data in cui la Cpz dell’imprenditore Marzio Carrara ha versato una caparra da 120 mila euro, perché la Taaac si era obbligata a trasferirgli l’immobile che stava per acquistare. Ma la caparra in questo caso viene restituita e da marzo la Taaac incassa soldi dalla Studio Dea Consulting, con cui copre il nuovo acquisto. In questo caso, risalendo di bonifico in bonifico, sarebbero stati utilizzati 163 mila euro provenienti dal flusso di soldi della Lombardia film commission. Un’operazione più distante nel tempo, quella di marzo 2018, ma secondo il gip di Milano c’è «un’unica ideazione originaria, risalente almeno a ottobre 2017, alla base di entrambe le operazioni».
Gli anticipi Barachetti e Cpz offrirono liquidità con le caparre, una mai restituita
Il giudice
«Un’unica ideazione per entrambe le operazioni, risalente a dicembre 2017»