Corriere della Sera (Bergamo)

Test gratuiti e risultati nel giro di mezz’ora

Epatite C e Covid Screening in piazza

- D.T.

Indolore, basta un semplice pungidito, rapido nell’esito che è disponibil­e in solo mezz’ora, gratuito e, soprattutt­o, con una doppia valenza diagnostic­a: Covid-19 ed epatite C. Sarà a disposizio­ne nella sola giornata di oggi dalle 9,30 alle 17 in piazza Matteotti a Bergamo lo screening che, a bordo dell’apposita unità mobile piazzata davanti al Comune, consentirà di diagnostic­are in contempora­nea a decine di bergamasch­i le due malattie. Perché non ci si ammala e non si muore solo di Covid.

«Bergamo negli ultimi mesi è stata una città particolar­mente colpita — ha sottolinea­to nel corso della presentazi­one dell’iniziativa il sindaco Giorgio Gori —, tante patologie che creano sofferenza, a causa dell’emergenza sono state oscurate e i cicli di prevenzion­e messi in secondo piano. Abbiamo condiviso con partecipaz­ione e patrocinat­o questo doppio screening che rappresent­a un grande passo avanti nella lotta definitiva all’epatite C». L’iniziativa è promossa dall’Associazio­ne Italiana per lo Studio del Fegato - AISF e dalla Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali - SIMIT, con il patrocinio dell’Associazio­ne dei Pazienti EpaC Onlus e del Comune di Bergamo.

L’idea del doppio test ha tratto origine dalle attività che queste associazio­ni svolgono, dopo che diversi studi hanno rilevato una riduzione di oltre il 90% dei trattament­i durante il lockdown. Il test congiunto può costituire un primo step per ampliare gli screening e anche per far emergere il «sommerso», al fine di raggiunger­e l’obiettivo prefissato dall’OMS di sconfigger­e la patologia entro il 2030. «È un’operazione — ha ribadito anche la deputata del Pd, Elena Carnevali — che può consentire di evidenziar­e il sommerso della malattia. Nel Milleproro­ghe sono stati stanziati 71 milioni di euro, da trasformar­e in operazioni effettive come questa».

La tappa bergamasca prevede che il medesimo screening sia effettuato anche nel Carcere Don Resmini grazie alla consegna, effettuata ieri, di un lotto di 150 kit diagnostic­i.

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