Organico (in parte) completato dopo un mese e mezzo
Gentile redazione, in un inizio molto incerto a scuola, tra letture di circolari dell’Ats continuamente integrate, cambi di procedure e informazioni distorte, noi docenti, collaboratori scolastici e dirigenza ci siamo fatti in quattro per accogliere in sicurezza i nostri alunni: abbiamo spostato banchi, armadi e scaffali, messo i bollini sotto i banchi, allestito punti per la disinfezione delle mani e preparato unità didattiche affinché tranquillizzino e nello stesso tempo educhino i bambini ad affrontare questo primo periodo di scuola il più serenamente possibile. Molta meno attenzione proviene dalle istituzioni: solo ieri, dopo un mese e mezzo di scuola, si è completato in parte l’organico con supplenti e insegnanti di sostegno. Sempre da parte del ministero, o dell’Ufficio territoriale, mancano docenti di alfabetizzazione per alunni stranieri.
Da noi, in ogni classe ci sono 3-4 alunni NAI (nuovi arrivi in Italia) che non capiscono la lingua italiana, inseriti nelle classi dei coetanei con una sola insegnante presente. Giostrarsi tra 24-25 alunni disomogenei con disagi e NAI, ognuno con un percorso diverso, non è né facile né serio. Eppure esistono dettagliati protocolli di accoglienza, linee guida per interventi mirati, grandi propositi messi sulla carta. Invidio quei Paesi che, prima di inserire i bambini a scuola, obbligano le famiglie a frequentare un corso di lingua, perché la comunicazione tra scuola e famiglia è basilare. Voler accogliere persone da tutto il mondo è bello, ma bisogna anche avere risorse. Quanto alla sviolinatura verso l’impegno e la professionalità dei docenti, preferirei vedere un’organizzazione migliore e aiuti concreti. I docenti non sono super eroi dai mille poteri.