Venerdì l’evento Art Moderne di Christie’s
Renoir e de Chirico, asta per l’Istituto Negri
Mercato dell’arte alias business. Nell’immaginario comune, la vendita dei grandi capolavori è anzitutto una questione di affari. Ma da Parigi arriva un evento destinato a ribaltare stereotipi e pregiudizi: una charity auction pronta a entrare nella storia di questo 2020 segnato dalla pandemia, perché il ricavato sarà devoluto alla ricerca scientifica e, in particolare, alla lotta contro il coronavirus in corso ormai da mesi all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri. A celebrare il momento storico di questa vendita a scopo benefico sarà una delle più importanti case d’asta al mondo, Christie’s, che il 23 ottobre alle 16 all’interno dell’asta «Art Moderne» metterà in vendita cinque opere speciali. Per i lotti in questione si tratta di capolavori di maestri assoluti come Auguste Renoir, Maurice Utrillo, Giorgio de Chirico, Massimo Campigli e Max Ernst che verranno battuti per iniziativa dello stesso Istituto, a cui una filantropa li aveva donati in passato. Le necessità della ricerca oggi fanno sì che l’arte venga in soccorso alle esigenze sanitarie. E così l’Istituto si è rivolto a Christie’s per vendere le opere: «Sarà un aiuto fondamentale — spiegano da Christie’s — per supportare l’Istituto nel delicato quanto urgente compito di trovare delle risposte all’attuale emergenza Covid-19. Fin dall’inizio 700 ricercatori si sono attivati nelle proprie aree di competenza». Ad aprile, in collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo, il Mario Negri aveva infatti elaborato un modello previsionale sull’andamento dei contagi risultato fondamentale per l’avvio del lockdown. «Grazie all’eterogeneità dei campi di ricerca dell’Istituto, i ricercatori sono riusciti a comprendere i meccanismi d’azione del virus per aprire la strada alle terapie più efficaci per sconfiggerlo». La campagna di sensibilizzazione attivata per coinvolgere acquirenti all’asta benefica è in corso proprio in queste ore. Non solo quindi in primo piano la passione per l’arte. Questa volta sarà l’occasione per contribuire alla ricerca su un’emergenza mondiale.