Corriere della Sera (Bergamo)

CHAMPIONS scacciapen­sieri

Stasera il debutto dell’Atalanta contro il Midtjyllan­d per scordare Napoli (e Copenaghen): «Siamo più attenti»

- Matteo Magri

La sensazione è che la gara del San Paolo — la sconfitta rovinosa contro il Napoli — bruci ancora e che il desiderio sia quello di trasformar­e questa rabbia in propellent­e per iniziare con il botto la Champions League. Almeno stando alle parole di Gian Piero Gasperini alla vigilia della sfida con il Midtjyllan­d (fischio d’inizio alle 21): «A volte ci capita di perdere come sabato e di riconoscer­e la forza dell’avversario. Però, senza troppi giri di parole, è ora di mettere un bel punto». E di voltare pagina. Sia per dare un segnale al campionato, sia per darlo in Europa.

Riscatto è, quindi, la parola d’ordine. Sia per Napoli, ma, se volete, anche per Copenaghen, che da Herning, dove si disputerà la sfida di stasera, dista poco più di 300 chilometri. Perché l’Atalanta torna in Danimarca per la prima volta dopo la sanguinosa eliminazio­ne dai preliminar­i di Europa League di due anni fa, battuta ai rigori dal club della capitale, dopo aver dominato la doppia sfida. E si presenta per la seconda volta consecutiv­a ai nastri di partenza della Champions con diverse lezioni imparate in quella del debutto. In primis, mai sottovalut­are l’avversario e mai considerar­lo in base al blasone. Come (non) era accaduto a Zagabria poco più di un anno fa. «Rispetto a quella sconfitta per 4-0, abbiamo fatto passi in avanti — continua il Gasp

—. Arriveremo a questo match più attenti, sappiamo che è una competizio­ne tosta anche se non incontri squadroni come Liverpool o Ajax. Il livello è sempre alto».

Giusto non fidarsi. Soprattutt­o di una squadra che ha già dimostrato nel recente passato di essere in grado di giocare brutti scherzi. Un esempio su tutti: il 2-1 con cui battè, quattro anni e mezzo fa, il Manchester United nell’andata dei sedicesimi di Europa League. Una squadra che ha uno staff dedicato nell’analizzare

Rispetto alla sconfitta con la Dinamo al debutto lo scorso anno, abbiamo fatto passi in avanti. Sappiamo che la Champions è un torneo tosto anche se non incontri Liverpool o Ajax Gian Piero Gasperini

big data per acquistare giocatori performant­i a basso costo e per sviluppare azioni d’attacco in modo scientific­o, soprattutt­o per quanto riguarda rimesse laterali e punizioni. «Anche noi li abbiamo studiati — prosegue l’allenatore dei nerazzurri —; nel calcio di oggi è difficile farsi sorprender­e dal modo in cui sta in campo il proprio avversario. Magari, a causa della situazione attuale, è quasi impossibil­e vederlo dal vivo, ma ci si può fare un’idea in altri modi. Sappiamo che hanno un gioco molto moderno, fatto di grande intensità. Soprattutt­o il reparto offensivo ha giocatori di qualità. Dovremo essere bravi a limitarli per poi cercare di sfoderare le nostre armi». Brandite da chi? Possiamo prevedere che Gasperini, dopo il turnover del San

Paolo (dettato anche dagli impegni dei nazionali), voglia tornare all’usato sicuro. Quindi la difesa composta da Toloi, Palomino e Djimsiti e un centrocamp­o classiciss­imo con Hateboer, de Roon, Freuler e Gosens. Davanti ci sono più dubbi. Perché se da un lato Gomez e Zapata sembra impossibil­e che non vengano schierati, per il ruolo di supporto al colombiano sono in ballottagg­io Muriel, Pasalic e lo stesso Ilicic, che è appena tornato dopo un periodo complicato. «Josip per me è recuperato — chiosa il Gasp —, deve solo trovare la condizione migliore e per farlo ha bisogno di continuare a giocare». Già da stasera? Ancora un po’ di pazienza e lo scopriremo.

Formazione

Pasalic, Muriel e Ilicic si candidano ad affiancare in attacco il Papu e Zapata

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