Riallestire la Carrara Chiesti 1,5 milioni
Meno opere esposte, più spazi per le mostre e i gioielli nascosti L’assessore Ghisalberti: «Museo più funzionale a questa fase» Nel piano, riallestimento delle sale e recupero del giardino. A Brescia 4 milioni per l’ascensore
Un progetto da un milione e mezzo per riallestire le sale della Carrara, modificando il percorso museale per i visitatori, e rendere fruibile al pubblico il giardino che sale verso gli spalti di Sant’Agostino. È questo il dossier per la pinacoteca cittadina presentato nei giorni scorsi dall’amministrazione comunale di Bergamo alla Regione Lombardia, nel tentativo di ricevere finanziamenti nei prossimi mesi: l’obiettivo è quello di completare gli interventi il prossimo anno, per avere la Carrara rinnovata nel 2023, anno della Capitale della Cultura.
Mancano 17 mesi al 2023, Bergamo si presenterà al suo anno da Capitale italiana della Cultura, in compartecipazione con Brescia, con diversi progetti completati e qualche cantiere ancora da aprire. Intanto la città cerca le risorse per potenziare e migliorare l’offerta di uno dei principali poli culturali: l’Accademia Carrara. Si parla di un piano da un milione e mezzo di euro che dovrà essere realizzato entro il 2023 e per il quale si è aperta una trattativa con la Regione. Un vertice tra l’amministrazione cittadina (presenti il sindaco Giorgio Gori e l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti) e l’assessore lombardo alla Cultura, Stefano Bruno Galli, nei giorni scorsi è servito ad attivare il percorso per portare risorse alla pinacoteca.
I fondi richiesti a Palazzo Lombardia servono per due interventi. Il primo riguarda il percorso di visita all’interno della Carrara. C’è una commissione scientifica che sta lavorando su un progetto di riallestimento delle sale elaborato dallo Studio d’architettura Ravalli. Si tratta di alleggerire gli spazi espositivi del numero di opere, liberando per le esposizioni temporanee e — per le fasi senza moberti stre in programma — per consentire di esporre pezzi pregiati e raramente presentati al pubblico del vasto deposito della Carrara. «L’obiettivo è compattare la visita della collezione permanente con quella di una mostra — spiega l’assessore Nadia Ghisal—. Ma anche di presentare sempre delle novità a un pubblico che, in questa fase, è composto da visitatori di medio raggio, che spesso hanno già visto la Carrara». Il progetto ripensa anche l’itinerario all’interno del museo, evitando che il visitatore debba tornare sui propri passi per accedere a nuove sale. E, ultimo importante intervento, si prevede il recupero e la fruibilità del giardino dell’Accademia, che si stende tra via della Noca e le Mura, con la possibilità magari di installare una caffetteria nell’edificio in abbandono all’interno dell’area verde.
Si tratta, nelle prossime settimane, di capire se la Regione potrà garantire queste risorse per completare tutto l’intervento entro il 2023 (quello sul riallestimento è già in programma per l’anno prossimo). A Brescia, l’altra metà della Capitale della Cultura, dalla Regione sono stati garantiti 4 milioni di euro.
Nel 2023, Brescia conquisterà il Castello in circa un minuto, comodamente seduta su un ascensore plus-size. Il progetto, autografato dall’architetto Pietro Cadeo e dai tecnici di Brescia Mobilità, è stato più volte corretto dalla Soprintendenza, prima del placet definitivo lo scorso giugno. L’ascensore sarà obliquo, avrà una sola cabina da 36 posti, su un tracciato lungo 120 metri. I passeggeri partiranno da Fossa Bagni, ai piedi del colle, e raggiungeranno il centro della fortezza.
Il contributo regionale, nel caso di Brescia, è una certezza: la giunta Fontana lo ha deliberato l’anno scorso. Ma è legato a una scadenza precisa: il Comune di Brescia deve rispettare i tempi previsti e inviare il progetto a Galli entro l’estate, in modo da inaugurare il primo viaggio nell’anno della Capitale della Cultura. Nonostante l’autorizzazione della Soprintendenza, tuttavia, l’assessore non ha ancora ricevuto nemmeno una bozza dell’opera. E il progetto esecutivo non è ancora stato protocollato: la burocrazia potrebbe comportare ritardi nella realizzazione dell’ascensore.