Le maglie Santini ai ciclisti dell’Iran alle Olimpiadi
Calciomercato Arriva dal Parma l’esterno sinistro «Peppino», ma l’Atalanta punta anche sull’esperienza dell’omonimo capitano viola, per sostituire Romero al centro della difesa. Tomiyasu e Botman le alternative
Alle Olimpiadi di Tokyo gli atleti della nazionale iraniana di ciclismo vestono le maglie della Santini. L’azienda di Lallio ha accettato l’idea lanciata da Fareidoon Moradi, ingegnere trapiantato a Bergamo.
Gollini lascia Bergamo, Musso arriva a Bergamo. Romero saluta l’Atalanta, Pezzella è il benvenuto all’Atalanta. No, nell’ultimo caso non si tratta di equivalenza perfetta: se quella tra i portieri è chiara e indolore (si fa per dire, Gollini ha sofferto non poco a lasciare la famiglia nerazzurra), con le visite mediche e la firma del ventitreenne Giuseppe «Peppino» Pezzella, la Dea non risolve i suoi problemi nel reparto arretrato.
È vero infatti che il napoletano sbocciato al Parma si difende bene come terzino sinistro — vince il 64% di contrasti a partita — ma il Cuti argentino destinato al Tottenham (se arriveranno i 60, e non i 52 milioni promessi) faceva tutt’altro: centrale di retroguardia, sbarrava la strada con la stazza e le entrate in anticipo, perno della difesa a tre gasperiniana. L’ex Palermo e Udinese sguazza invece nella difesa a 4, che Gasperini è solito rispolverare solo contro un certo tipo di avversari (come l’Udinese) o quando gli esterni alzano bandiera bianca (come a Verona). Nel 4-23-1 nerazzurro, Pezzella può dare una mano lasciando al centro Djimsiti — in primavera si era adattato l’albanese al ruolo — ma lui è prima di tutto un esterno offensivo, quel vice Gosens tanto ricercato, anche se il tedesco restare, per dare il cambio sull’out di sinistra nel triplice impegno. Un jolly con grandi doti di spinta, capace di correre tanto e supportare i colleghi in profondità: in media effettua 33 passaggi a gara, e l’82% di essi va a buon fine.
Nel curriculum — tra le esperienze a Palermo, Udine, Genoa e Parma — 90 presenze in Serie A (1 gol e 5 assist) e tanta voglia di riscattarsi dopo gli infortuni che l’hanno perseguitato la scorsa stagione: problemi alla coscia al bicipite femorale. 78 partite da terzino sinistro, 38 da esterno sullo stesso out, Pezzella può giocare in una retroguardia a quattro o fare il quinto al posto di Gosens, ma di certo non può fare le veci del miglior difensore della Serie A 2020/2021 Cristian Romero.
Per quel ruolo, nel caso, si candida Pezzella. No, non è una presa in giro, in questo caso si tratterebbe dell’omonimo Germán argentino, 137 gare alle spalle al centro della difesa della Fiorentina. Del resto, ora che Demiral sembra ormai nelle grinfie di un Borussia Dortmund disposto a sborsare subito i 35 milioni richiesti dalla Juve, il buco lasciato da Romero va riempito in un altro modo.
Anche perché, molto tempo prima che Paratici facesse carte false per avere alla corte degli Spurs il Cuti, l’Atalanta andava già cercando un altro difensore, un profilo esperto per dare una mano a Toloi, Djimsiti e Palomino, 90 anni in 3. Caldara ha salutato, Sutalo saluterà (è a un passo dal Verona), con l’addio di Romero servono almeno due rinforzi. In lizza c’è l’olandese Botman, difensore del Lille classe 2000 fresco di vittoria della Ligue 1 — il club francese chiede 25 milioni — e torna in auge il 22enne giapponese del Bologna Tomiyasu, in panca a Tokyo2020, su cui il Tottenham mollerebbe il pressing (e potrebbero bastare 18 milioni), e infine occhio anche al più economico (11 milioni) Lucumí, 23enne colombiano del Genk, il club amico che alla Dea ha già portato Castagne, Malinovskyi e Maehle.
Due soluzioni Giuseppe Pezzella può fare il terzino giocando a 4 o l’esterno, più avanti, se si gioca a 3