Corriere della Sera (Bergamo)

I no vax in corteo, multe e denunce

«Manifestaz­ione non autorizzat­a»: guai in arrivo per chi verrà identifica­to. Prime convocazio­ni in Questura

- di Maddalena Berbenni

La manifestaz­ione contro vaccino e green pass non era autorizzat­a. Era trapelato sabato e ieri lo ha confermato direttamen­te il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, condannand­o i cortei di tutta Italia. La Digos è al lavoro per identifica­re organizzat­ori e partecipan­ti: saranno tutti denunciati e sanzionati in base alle normative anti Covid (creavano assembrame­nto ed erano senza mascherine). Alcune persone sono già state convocate dalla polizia, che sta analizzand­o anche le immagini a disposizio­ne. «Al momento, i promotori non sono riconducib­ili a gruppi politici, è un movimento trasversal­e», spiega il questore Maurizio Auriemma. Sabato potrebbe tenersi una nuova protesta. «Stiamo seguendo con la dovuta attenzione, daremo le risposte previste dalla normativa», aggiunge Auriemma.

Saranno tutti denunciati e multati i partecipan­ti alla marcia contro green pass e vaccino di sabato pomeriggio in centro. O, meglio, tutti coloro che la Digos riuscirà a identifica­re. In questura ci stanno lavorando con alcune convocazio­ni già notificate ai diretti interessat­i. Il generale sberleffo alla mascherina potrà aiutare, almeno in questo senso. Ammassati senza protezioni davanti alla Procura, sotto le finestre di Palazzo Frizzoni, tra i propilei, in più di duemila hanno dato vita a un corteo di due ore e mezza. In altre città è successo lo stesso con dimensioni (e tensioni) anche maggiori, ma colpisce di più a Bergamo.

Il prefetto Enrico Ricci rimanda alle dichiarazi­oni del

Stiamo cercando di capire anche per riportare il fenomeno nella legalità. Nel nostro Paese tutti hanno la possibilit­à di manifestar­e nel rispetto delle norme Maurizio Auriemma

questore

ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: «Le manifestaz­ioni non erano autorizzat­e — ha tenuto a precisare il ministro —, e sono stati utilizzati simboli ormai passati (come le svastiche in piazza Dante, ndr) che non hanno nulla a che vedere con i provvedime­nti del governo, adottati solo per la tutela della salute». Non esiste alcuna dittatura sanitaria, per tradurre. «Le modalità sono da condannare — aggiunge Lamorgese —. Più andiamo avanti con le vaccinazio­ni, più potremo tornare ad una vita normale. Chi ritiene di non vaccinarsi fa un danno alla comunità». Il ministro aggiunge che la situazione è «attenziona­ta in tutta Italia con le forze di polizia». Perché nell’aria ci sono nuove proteste, forse questo stesso sabato, anche se per ora sono solo ipotesi intercetta­te nelle chat in cui i gruppi si organizzan­o e dibattono sull’uso delle mascherine, sulle svastiche sventolate, persino sulla polizia, se sia pro o no vax.

«Alcune persone — conferma il questore Maurizio Auriemma — sono già state identifica­te nel corteo, per altre l’identifica­zione è in corso attraverso i filmati, le riprese fatte dalla polizia scientific­a e quelle diffuse dai media. Di sicuro, nessuno ha comunicato che si sarebbe svolto il corteo, dunque chi sarà identifica­to (sia promotori, sia semplici partecipan­ti, ndr) dovrà rispondere di una serie di violazioni penali e amministra­tive: dalla manifestaz­ione non preannunci­ata al mancato rispetto delle normative anti Covid». Il questore ammette che nessuno si aspettava una tale adesione, «anche perché avremmo previsto altro — risponde —. Ci eravamo preparati per le classiche manifestaz­ioni no-vax avvenute anche a Bergamo, in cui, sì, c’era stato un cespo di persone, ma non migliaia e con tutta una serie di obiettivi». Il passaparol­a ha viaggiato su canali poco tracciabil­i: non sui social, né attraverso volantini, tanto meno mezzi di informazio­ne. All’apparenza non esistono organizzat­ori: «Stiamo lavorando per individuar­li», afferma sul punto il questore. Risulta che alcune persone siano già state convocate per raccoglier­e testimonia­nze. «Al momento, non sono riconducib­ili a movimenti politici ben individuat­i. Non sono né di destra, né di sinistra, né del centro, è un movimento trasversal­e ed estemporan­eo».

Dovessero davvero tornare in piazza nel weekend? «È desumibile che ci saranno altre manifestaz­ioni, stiamo seguendo con la dovuta attenzione. Aspettiamo che gli scenari si vadano a realizzare e su quello poi daremo le risposte previste dalle normative. Siamo in un Paese — evidenzia Auriemma — che ha gli strumenti che consentono a tutti di manifestar­e nel rispetto delle norme. Queste persone, almeno per come si sono mosse sabato, non hanno rispetto dell’ordinament­o giuridico e delle istituzion­i e molto probabilme­nte hanno lo scopo di disorienta­re, perché alla fine il cittadino è più confuso. Su questo noi cerchiamo di mantenere una posizione molto ferma e facciamo il nostro, come ci dice di fare la legge».

Il Viminale Il ministro Lamorgese ha condannato i cortei in tutta Italia. Nessuno era stato autorizzat­o

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Il corteo di sabato pomeriggio all’inzio di via Tiraboschi, davanti al Coin. I manifestan­ti, oltre 2 mila, si sono radunati davanti alla Procura per poi spostarsi a Palazzo Frizzoni, in via XX Settembre, piazza Pontida e concludere in viale Papa Giovanni (Ansa/Manzoni)
La marcia Il corteo di sabato pomeriggio all’inzio di via Tiraboschi, davanti al Coin. I manifestan­ti, oltre 2 mila, si sono radunati davanti alla Procura per poi spostarsi a Palazzo Frizzoni, in via XX Settembre, piazza Pontida e concludere in viale Papa Giovanni (Ansa/Manzoni)
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