Corriere della Sera (Bergamo)

Sanpellegr­ino: ogni posto ne genera 6,2 nella filiera lombarda

- (d.t.)

Oltre una bottiglia di acqua minerale, una lattina di chinotto o di aranciata, si apre un mondo. Economico e sociale che, nel 2020, ha portato il Gruppo Sanpellegr­ino alla creazione di 2,5 miliardi di euro di valore condiviso di filiera in Italia, pari a 2,8 volte il proprio fatturato (893 milioni di euro), generando un contributo equivalent­e allo 0,15% del Pil. Nel valore complessiv­o, si evidenzian­o dati disaggrega­ti che, dallo studio realizzato da Althesys Strategic Consultant, ripartisco­no la ricchezza generata imputandol­a per 197 milioni di euro ai fornitori, per 411 milioni di euro alla produzione, per altri 42 milioni al sistema logistico, mentre dai canali di distribuzi­one e vendita il provento stimato è di 1.875 milioni di euro. Un altro dato mette sul podio la Lombardia dove il Gruppo, presente con 3 stabilimen­ti di cui due in provincia di Bergamo, a San Pellegrino Terme e Madone (oltre a quello di Cepina Valdisotto) ha generato 651,3 milioni di euro di valore condiviso lungo la filiera nel 2020 che equivalgon­o allo 0,18% del Pil regionale registrato nel 2020. Quasi metà del valore della produzione nazionale dell’azienda proviene dai siti lombardi e per ogni dipendente in Lombardia il Gruppo contribuis­ce anche a creare 6,2 posti di lavoro della filiera nella regione, per un totale di 6.987 impieghi complessiv­i, generando 242,7 milioni di euro di salari lordi. «Sul fronte dell’occupazion­e — commenta Stefano Marini, ad del Gruppo Sanpellegr­ino — per ognuna delle nostre persone, la nostra azienda genera in maniera indiretta o indotta circa 30 posti di lavoro, per un totale di 45.387 impieghi».

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