Corriere della Sera (Bergamo)

Generatore, dopo il sindaco archiviazi­one anche per il geometra

Busto Arsizio, non fu falso contestare l’abusivismo: le carte erano state inviate ai pompieri, non al Comune

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Finisce anche per il geometra comunale rimasto col cerino in mano, e non solo per il sindaco di Busto Arsizio già archiviato 4 mesi fa, la tormentata disfida giudiziari­a attorno a un generatore elettrico, adagiato su un basamento in calcestruz­zo nel quadro dei lavori di costruzion­e di un supermerca­to Coop, il cui carattere abusivo o meno era stato preso dal sindaco come motivo nel 2018 per ritardare l’ok a una rotonda stradale utile al supermerca­to che utilizzava il generatore.

In primavera i magistrati di Busto, interpreta­ndo la modifica normativa varata nel luglio 2020 dal «decreto Semplifica­zioni» sui confini del reato di abuso d’ufficio, avevano chiesto e ottenuto l’archiviazi­one del sindaco di Busto Arsizio e presidente della Provincia di Varese, Emanuele Antonelli, con un argomento puramente formale: e cioè che, mentre prima il reato di abuso d’ufficio poteva punire ogni caso di violazione di «norma di legge o di regolament­o», comprese quindi dei generali principi di imparziali­tà e buon andamento desumibili dall’articolo 97 della Costituzio­ne, con la modifica del 2020 invece il reato di abuso d’ufficio può punire esclusivam­ente violazioni di «specifiche regole di condotta espressame­nte previste da atti aventi forza di legge per i quali non residuino margini di discrezion­alità».

Così però, nella concreta vicenda processual­e, era rimasto paradossal­mente indagato soltanto il geometra comunale G. R., al quale il sindaco aveva commission­ato il sopralluog­o edilizio del 18 giugno 2018: per il geometra l’accusa era «falso in atto pubblico», per aver attestato che il generatore non stesse (quando invece stava) nei progetti depositati in Comune.

Ma adesso la pm Martina Melita formula l’archiviazi­one anche per lui con una motivazion­e che, indirettam­ente, nel merito si riverbera in maniera più positiva anche sul sindaco. Infatti «è emerso che il generatore era stato inserito negli elaborati grafici del progetto di sicurezza del supermerca­to consegnato ai Vigili del Fuoco il 6 luglio 2017», ma che «copia era stata depositata anche al protocollo del Comune senza tuttavia allegare né gli elaborati grafici né la relazione tecnica». Sicché la prima volta in cui il generatore era stato inserito nella progettazi­one depositata in Comune era stata il 24 settembre 2018, «e cioè in data di poco successiva rispetto alla contestazi­one con verbale di sopralluog­o edilizio» che costituiva l’imputazion­e contro il geometra. «Più precisamen­te - riassume l’archiviazi­one -, se è pur vero che la presenza del generatore elettrico era segnalata nelle tavole progettual­i infine presentate in Comune, non lo era comunque nelle tavole che erano state depositate (e dunque erano conosciute e conoscibil­i dall’indagato) al momento della redazione del verbale di sopralluog­o».

Nel 2018 La vicenda riguardava la costruzion­e di un supermerca­to e una rotonda stradale

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