Generatore, dopo il sindaco archiviazione anche per il geometra
Busto Arsizio, non fu falso contestare l’abusivismo: le carte erano state inviate ai pompieri, non al Comune
Finisce anche per il geometra comunale rimasto col cerino in mano, e non solo per il sindaco di Busto Arsizio già archiviato 4 mesi fa, la tormentata disfida giudiziaria attorno a un generatore elettrico, adagiato su un basamento in calcestruzzo nel quadro dei lavori di costruzione di un supermercato Coop, il cui carattere abusivo o meno era stato preso dal sindaco come motivo nel 2018 per ritardare l’ok a una rotonda stradale utile al supermercato che utilizzava il generatore.
In primavera i magistrati di Busto, interpretando la modifica normativa varata nel luglio 2020 dal «decreto Semplificazioni» sui confini del reato di abuso d’ufficio, avevano chiesto e ottenuto l’archiviazione del sindaco di Busto Arsizio e presidente della Provincia di Varese, Emanuele Antonelli, con un argomento puramente formale: e cioè che, mentre prima il reato di abuso d’ufficio poteva punire ogni caso di violazione di «norma di legge o di regolamento», comprese quindi dei generali principi di imparzialità e buon andamento desumibili dall’articolo 97 della Costituzione, con la modifica del 2020 invece il reato di abuso d’ufficio può punire esclusivamente violazioni di «specifiche regole di condotta espressamente previste da atti aventi forza di legge per i quali non residuino margini di discrezionalità».
Così però, nella concreta vicenda processuale, era rimasto paradossalmente indagato soltanto il geometra comunale G. R., al quale il sindaco aveva commissionato il sopralluogo edilizio del 18 giugno 2018: per il geometra l’accusa era «falso in atto pubblico», per aver attestato che il generatore non stesse (quando invece stava) nei progetti depositati in Comune.
Ma adesso la pm Martina Melita formula l’archiviazione anche per lui con una motivazione che, indirettamente, nel merito si riverbera in maniera più positiva anche sul sindaco. Infatti «è emerso che il generatore era stato inserito negli elaborati grafici del progetto di sicurezza del supermercato consegnato ai Vigili del Fuoco il 6 luglio 2017», ma che «copia era stata depositata anche al protocollo del Comune senza tuttavia allegare né gli elaborati grafici né la relazione tecnica». Sicché la prima volta in cui il generatore era stato inserito nella progettazione depositata in Comune era stata il 24 settembre 2018, «e cioè in data di poco successiva rispetto alla contestazione con verbale di sopralluogo edilizio» che costituiva l’imputazione contro il geometra. «Più precisamente - riassume l’archiviazione -, se è pur vero che la presenza del generatore elettrico era segnalata nelle tavole progettuali infine presentate in Comune, non lo era comunque nelle tavole che erano state depositate (e dunque erano conosciute e conoscibili dall’indagato) al momento della redazione del verbale di sopralluogo».
Nel 2018 La vicenda riguardava la costruzione di un supermercato e una rotonda stradale