«Una figura energica per guardare al futuro»
In basilica l’opera di Parolini. E ne arriverà un’altra
Una nuova maestosa opera, simbolo di rinascita collettiva dalla pandemia, è esposta nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna. La tela, alta oltre cinque metri, raffigura il santo patrono, come da tradizione, nella veste di soldato romano della legione tebea, dal nome della città egizia dove si narra fosse nato, mentre è a cavallo e stringe il vessillo rosso con il giglio bianco.
A dipingerla è stato Ivano Parolini, artista di Gandino, che vive a Orezzo di Gazzaniga, in occasione dei festeggiamenti per la ricorrenza del 26 agosto. A questo omaggio artistico se ne aggiungerà un secondo, già dipinto, che sarà esposto nel cortile.
«L’opera collocata in chiesa è un’immagine realistica del santo, ho voluto che tutti lo riconoscessero, anche i bambini e chi non si intende d’arte — afferma l’artista —. La seconda tela è un’interpretazione nel mio stile, realizzata d’impulso e dalle pennellate più ampie». A rendere speciali le opere, legandole al difficile periodo che stiamo vivendo, sono i materiali usati come colore: terra rossa e marrone, anche di Bergamo, cenere, catrame e calce, impastati con l’acrilico.
«È un rimando alle vittime del Covid, ai corpi trasportati fuori da Bergamo a marzo 2020 dai camion militari, per essere inceneriti — spiega Ivano Parolini —. Sono i nostri cari, anche loro martiri come il nostro santo, che risorgono nella sua figura energica e grandiosa. Il patrono si mostra fiero e coraggioso, in sella al suo cavallo che alza le zampe anteriori al cielo. Un invito a guardare al futuro con speranza». Parolini si è formato all’Accademia Carrara. Le sue opere sono state esposte in prestigiose rassegne in Italia e all’estero, in centri museali, gallerie private e fondazioni.