Italcanditi, il presidio contro la delocalizzazione
Temperature gelide e neve a grossi fiocchi. È in questo scenario che, sotto una tensostruttura a pochi passi dai cancelli dello stabilimento, i dipendenti (per la stragrande maggioranza donne) di Ortofrutticola del Mugello, unità produttiva della bergamasca Italcanditi, con sede a Marradi, provincia di Firenze, sull’Appennino toscoemiliano, stanno portando avanti il presidio contro la decisione dell’azienda di delocalizzare la produzione. La principale attività del plant toscano, ovvero la lavorazione dei marron glacé, su decisione di Italcanditi (detenuta in quota maggioritaria dal fondo Investindustrial) verrebbe, infatti, spostata a Pedrengo. L’annuncio, arrivato poco prima della fine dell’anno, oltre a preoccupare l’organico (circa un centinaio di addetti tra fissi e stagionali) ha smosso la politica, che attraverso diverse azioni e la presenza di esponenti di rilievo, sta portando solidarietà ai lavoratori. Sotto il tendone si è tenuto il consiglio comunale, con il sindaco Tommaso Triberti che ha sottolineato come «questa fabbrica è per noi un importante punto di riferimento. Rappresenta la storia di una comunità produttiva, che va salvaguardata». Presente anche il governatore della Toscana, Eugenio Giani, che ha voluto testimoniare «solidarietà per una battaglia che colpisce al cuore lavoratrici e lavoratori con saperi e competenze di altissimo valore e che dalla mattina alla sera vedono messa in discussione la loro attività». Ora, fari puntati sul 13 gennaio, giorno in cui sarà nuovamente convocato il tavolo regionale di crisi. All’incontro, ha già preannunciato che parteciperà la stessa Italcanditi.