Tangenti al direttore dell’Inps e frode fiscale: tutti a processo
Tangenti, minacce e un lunghissimo elenco di somme tolte all’Erario, almeno per l’accusa: 75 mila euro, 900 mila, ma anche milioni, quando c’era di mezzo la cooperativa Interjob di Lallio (poi fallita). A parte un imprenditore per il quale il gup dovrà esprimersi a settembre su un’istanza di patteggiamento, vanno tutti a processo i 22 imputati della maxi inchiesta che a maggio 2018 portò agli arresti domiciliari per corruzione l’ex direttore dell’Inps, prima di Bergamo e poi di Sondrio, Angelo D’Ambrosio, 55 anni, con l’ex sindacalista e vicesindaco di Ciserano Antonio Mario Cattaneo, 64 anni, qui nella veste di vice presidente proprio della Interjob. Ci aveva lavorato il pm Nicola Preteroti, scomparso nel 2020, ipotizzando, oltre alle mazzette, un’imponente frode fiscale da 16 milioni di euro attraverso il sistema dei falsi crediti fiscali, tra il 2013 e il 2016. Il trevigliese Domenico Piscicelli, 50 anni, sarebbe stato l’ideatore del gruppo composto da esperti contabili e procacciatori di aziende in cerca della «speciale» assistenza per abbattere, a suon di modelli F24, le imposte dovute. Oltre alla sfilza di reati tributari (su alcuni c’è prescrizione), a Piscicelli è contestata l’associazione per delinquere con altri 5, fra cui Stanislao Copia, 68 anni, di Bergamo, ex direttore amministrativo del liceo Falcone, ispettore per il ministero dell’Istruzione, consulente aziendale e fiscale, ai tempi finito in cella. Nel suo ufficio era stato trovato anche un faldone con articoli di giornale sul pm Preteroti. Sia a Copia sia a Piscicelli è contestata pure l’estorsione da 2 milioni e mezzo di euro ai danni di Marco Sarti, coindagato e accusatore, poi deceduto. Tra le aziende «clienti» del gruppo, oltre alla Interjob, ci sarebbe stata la Jd Service di Luca Triberti, 48 anni, di Bergamo, che in pochi giorni rimedia così il secondo rinvio a giudizio dopo quello per la bancarotta della società. Per la prima udienza si va al 23 febbraio 2023. (mad.ber.)