Corriere della Sera (Bergamo)

Pinguini, ritorno in città «Il divismo non ci tocca»

La band domani a Daste, nel primo instore per autografar­e il nuovo album

- Rosanna Scardi

Nonostante i numeri sorprenden­ti (oltre 300 mila biglietti venduti su 430 mila del prossimo tour che toccherà gli stadi con i sold out a San Siro e all’Olimpico), i Pinguini Tattici Nucleari restano i ragazzi della porta accanto, con i piedi ben piantati a terra. E domani, alle 18, incontrera­nno i fan a Daste, nel primo degli instore per autografar­e il nuovo album, «Fake news», in uscita proprio domani per Columbia Records/Sony Music Italia. Il titolo nasce dal dilagare delle notizie false. Una bufala, in particolar­e, ha riguardato lo scioglimen­to della band bergamasca. «Ero in vacanza in Irlanda — racconta Riccardo Zanotti, voce, compositor­e e autore — quando ho scoperto che si era innescato un flusso di fake news che mi dava per lanciato in una carriera solista. Avrei lasciato la band per soldi e il debutto sarebbe dovuto avvenire ai Tim Music Awards all’Arena di Verona. Ho passato una brutta giornata sulle scogliere di Moher a rispondere a chi mi chiedeva spiegazion­i. La mia fidanzata se lo ricorda bene». Le bufale possono contaminar­e il dibattito su qualsiasi tema, influenzan­do la società. Per questo motivo il disco avrà quattro diverse cover, riferite a quattro aree di informazio­ne, scritte da altrettant­i giornalist­i che, per l’occasione, hanno inventato la loro speciale fake story riferita al mondo dei Pinguini. Nel mondo dell’informazio­ne e dei rumors sempre più governato da algoritmi, il nuovo disco dei Pinguini vuole invece raccontarc­i qualcosa di vero e genuino. I 14 brani alternano ironia, introspezi­one, e sguardo lucido su una società tra verità e menzogna nel post emergenza pandemico.

Una mostra aperta al pubblico in collaboraz­ione con Spotify, da domani a domenica a Ride Milano, in via Valenza 2, illustrerà un brano dell’album per ciascuna sala. Si va da «Zen» che «racconta quanto sia difficile fare questo mestiere anche se siamo dei privilegia­ti, la pressione e la competizio­ne sembrano schiacciar­ci, così parliamo di noi a scopo terapeutic­o anche in “Barfly” e “Non sono cool”», commenta Riccardo. La forza del gruppo che comprende, oltre a Zanotti, Elio Biffi alle tastiere, Nicola Buttafuoco e Lorenzo Pasini alla chitarra, Matteo Locati alla batteria e Simone Pagani al basso, sono determinan­ti. «Siamo una band — rimarca più volte Zanotti —, le risposte ai problemi della vita sono sempre comunitari­e. Ci completiam­o a vicenda. Vogliamo trasmetter­e il valore della squadra per affrontare la vita. Durante la pandemia, ci siamo sentiti preda dello sconforto e sono nate canzoni più intimiste come “Hikikomori”. Per fortuna, Bergamo è una medicina incredibil­e, l’etica è quella del lavoro, più va bene e più ci mettiamo a lavorare». Concetto che viene rimarcato da Biffi: «Siamo alieni dal divismo e dalla terra da dove proveniamo, nessuno di noi esagera, né ostenta», afferma il tastierist­a. Ricca la veste dei brani che esplora più generi, sperimenta­ndo e strizzando l’occhio alla musica più fresca e pop, come al cantautora­to e al rock. Vincitori dell’Mtv European Music Award come Best Italian act, i Pinguini hanno soffiato il premio ai Maneskin. «C’è forte stima, siamo entrambe due band, ci siamo conosciuti e abbiamo parlato molto — conclude Riccardo —. Loro hanno la parte legata all’immagine più prepondera­nte: è un bene che abbiano fatto quello che non era mai riuscito a fare nessuno. Ed è bello che ci sono modi diversi di concepire la musica e l’estetica».

I 14 brani Alternano ironia, introspezi­one e uno sguardo lucido sulla società post pandemia

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Il gruppo Il loro nuovo album, «Fake news», è in uscita domani

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