Vigevano, centrodestra diviso. Crolla il fortino della Lega
Si dimettono 13 consiglieri, decade il sindaco Ceffa. Fatale il passo indietro del capogruppo di FdI
VIGEVANO (PAVIA) Cade l’amministrazione, dopo le dimissioni di 13 consiglieri sui 24. Dopo 12 anni la Lega perde uno dei suoi fortini storici, Vigevano, per il «fuoco amico». Un malumore esasperatosi negli ultimi giorni. Non c’è solo la minoranza Pd, Cinque Stelle e civiche: il sindaco Andrea Ceffa è stato tradito da due compagni di partito, Giulio Onori (leghista storico) e Rimma Garifullina. Loro, insieme alla consigliera Claudia Montagnana vicina al centro-destra ma appartenente a una lista civica, e a Riccardo Capelli, capogruppo di Fratelli d’Italia, sono stati i frondisti. Ceffa,
eletto nel settembre 2020 al primo turno con un consenso ampio che sembrava destinato a durare, era già vicesindaco nei 10 anni precedenti sempre per il Carroccio.
La differenza nel 2020, rispetto alle precedenti tornate, era che la Lega aveva preso con sé anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, insieme a una civica, per assicurarsi un margine più ampio e unire il centro-destra. Una scelta che, a ben vedere, aveva «anticipato» di un anno quella dell’attuale governo. A posteriori la coalizione non è stata fortunata: già nel giugno scorso il vicesindaco Antonello Galiani (Forza Italia) era stato allontanato.
Martedì l’opposizione in blocco e i quattro dissidenti di maggioranza avevano firmato le dimissioni presso un notaio. L’indomani le hanno protocollate in municipio. Momenti concitati: Capelli, poco dopo, aveva inviato una pec dichiarando la sua intenzione di tirarsi indietro e di fermare tutto. Con 12 dimissionari, e non 13, la giunta scricchiolante avrebbe retto. Ma ormai, nonostante il ripensamento tardivo, non si poteva tornare indietro. Il foglio con le dimissioni di Capelli era sparito per qualche ora, creando momenti di tensione. Era intervenuta anche la polizia locale. Quando, nel pomeriggio di ieri, il documento è stato ritrovato, non c’erano più dubbi, anche se è facile immaginare ricorsi e strascichi vari. Si aspettano comunicazioni dalla prefettura sulla decadenza di Ceffa forse già oggi. Ceffa durante la mattinata di ieri, in cui non ha rilasciato dichiarazioni, minimizzava: sui social aveva postato la ratifica di un accordo col parco del Ticino. Niente su quello che succedeva in Comune.