Corriere della Sera (Bergamo)

Vandalizza­ta l’aula scolastica sull’albero: prenderemo i colpevoli

È successo nella notte del fine settimana a Cesano Maderno. La struttura utilizzata dai bambini di tre istituti

- Federico Berni

MONZA Sembrava troppo bello. Un esperiment­o che stava andando oltre le aspettativ­e. La didattica all’aperto, i bambini contenti, la convivenza tra tre scuole, la fruizione libera da parte dei cittadini. Tutto pubblico e gratuito. Poi, il brusco risveglio. «Danni fortunatam­ente limitati», quelli commessi dai vandali che hanno preso di mira la casa sull’albero di Cesano Maderno, ma tali da indurre il Comune a rinforzare «le misure antintrusi­one e di sicurezza» perché «chi distrugge e danneggia deve essere punito», secondo quanto fatto sapere dall’amministra­zione in un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Comun.

Inaugurata nel mese di ottobre, la struttura in legno, realizzata da un’azienda specializz­ata la spesa, anche perché dobbiamo fronteggia­re i costi del riscaldame­nto dell’acqua. Una situazione davvero paradossal­e».

A dicembre inoltrato, gli atleti continuano a presentars­i ogni giorno in piscina. «Fino a questo momento praticamen­te non abbia avuto defezioni — conferma Bulgheroni —. Parlo delle Rane Rosa che militano in serie A1 e degli atleti della prima squadra in A2, ma questi rappresent­ano poco più del 10% dei nostri tesserati. Parliamo di bambini e ragazzi delle giovanili, la vera ossatura della nostra società, che ha come missione far crescere i giovani. A loro modo sono eroi dello sport i ragazzi che, in questo contesto, continuano ad allenarsi nonostante tutto. Vederli arrivare agli allenament­i significa che siamo riusciti a trasmetter­e un grande attaccamen­to allo

sedute, oblò per l’osservazio­ne della natura, oggetti di design, ecososteni­bili per stimolare la fantasia dei bambini.

La notte tra sabato e domenica alcuni vandali, probabilme­nte un gruppo di ragazzi della zona, ha pensato di scavalcare la recinzione del parco e di entrare nella casetta, forse per trovare riparo dalla pioggia battente. Una volta dentro non si sono accontenta­ti di consumare snack e bevande, ma hanno preso i libri dei bambini dalle mensole e li hanno buttati sul pavimento e calpestati. Le pagine strappate, alcune bruciate. Altri volumi sono stati gettati a terra, sul prato, in balia della pioggia. Ad accorgersi per primi sono stati, domenica mattina, gli abitanti del quartiere.

«Per fortuna i danni sono circoscrit­ti. Se la caveranno con poco più una ramanzina, probabilme­nte, ma comunque scopriremo chi sono i responsabi­li, le telecamere li hanno ripresi. Verranno segnalati e perseguiti», è il commento amareggiat­o del sindaco di Cesano Gianpiero Bocca, eletto a giugno per il centrosini­stra, che si è detto molto «stizzito» per il comportame­nto incivile. «I residenti che hanno segnalato l’episodio, insieme a consiglier­i e assessori comunali, hanno ripulito e sistemato tutto. Il gesto è grave perché colpisce tutta la comunità e, soprattutt­o, i più piccoli delle nostre scuole che utilizzano quotidiana­mente la casetta come aula didattica, per imparare a contatto con la natura».

La squadra maschile di pallanuoto di Como, che milita in A2 (quella femminile in A1), durante un allenament­o nella piscina scoperta nonostante il calo della temperatur­a sport e alla società. È un’ulteriore dimostrazi­one del valore e dell’importanza dell’attività sportiva per i nostri bambini e ragazzi, che meriterebb­ero più attenzione e sostegno». La piscina di Muggiò, unica vasca olimpionic­a della provincia, è chiusa dal mese di luglio del 2019. «Da anni ci appoggiamo ad altri impianti delle province confinanti ma anche della vicina Svizzera, con i conseguent­i disagi per gli spostament­i — prosegue Bulgheroni —. Purtroppo nelle scorse settimane ha chiuso anche la struttura di Chiasso. Abbiamo qualche alternativ­a per gli atleti del nuoto, ma non per la pallanuoto, che ha bisogno di vasche con caratteris­tiche specifiche. In questo momento, se i ragazzi non nuotassero all’aperto in viale Geno non avrebbero la possibilit­à di allenarsi».

Per ridurre almeno in parte i disagi, la società si è attivata per trovare una copertura temporanea per la piscina. «C’è la possibilit­à di installare una sorta di maxi gazebo che viene posizionat­o sopra la piscina per garantire un po’ di protezione — spiega Bulgheroni —. Noleggiare la struttura ha un costo importante. Abbiamo chiesto la collaboraz­ione delle famiglie e anche altri sostenitor­i si stanno facendo avanti, quindi contiamo di poter far arrivare a Como il gazebo, anche se è uno sforzo notevole. Probabilme­nte arriverà la prossima settimana. Questo ci permetterà di migliorare un po’ le condizioni per i ragazzi e anche di ridurre almeno in parte la spesa per riscaldare l’acqua. Ovviamente con la speranza che possa essere l’ultimo inverno senza una piscina coperta a disposizio­ne».

«I bambini e ragazzi delle giovanili che si allenano al freddo sono veri eroi dello sport»

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In inverno (foto Cusa)
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A sinistra, la casetta sul’albero utilizzata come aula e inaugurata a ottobre. A destra, dopo il raid
Prima e dopo A sinistra, la casetta sul’albero utilizzata come aula e inaugurata a ottobre. A destra, dopo il raid

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