Vandalizzata l’aula scolastica sull’albero: prenderemo i colpevoli
È successo nella notte del fine settimana a Cesano Maderno. La struttura utilizzata dai bambini di tre istituti
MONZA Sembrava troppo bello. Un esperimento che stava andando oltre le aspettative. La didattica all’aperto, i bambini contenti, la convivenza tra tre scuole, la fruizione libera da parte dei cittadini. Tutto pubblico e gratuito. Poi, il brusco risveglio. «Danni fortunatamente limitati», quelli commessi dai vandali che hanno preso di mira la casa sull’albero di Cesano Maderno, ma tali da indurre il Comune a rinforzare «le misure antintrusione e di sicurezza» perché «chi distrugge e danneggia deve essere punito», secondo quanto fatto sapere dall’amministrazione in un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del Comun.
Inaugurata nel mese di ottobre, la struttura in legno, realizzata da un’azienda specializzata la spesa, anche perché dobbiamo fronteggiare i costi del riscaldamento dell’acqua. Una situazione davvero paradossale».
A dicembre inoltrato, gli atleti continuano a presentarsi ogni giorno in piscina. «Fino a questo momento praticamente non abbia avuto defezioni — conferma Bulgheroni —. Parlo delle Rane Rosa che militano in serie A1 e degli atleti della prima squadra in A2, ma questi rappresentano poco più del 10% dei nostri tesserati. Parliamo di bambini e ragazzi delle giovanili, la vera ossatura della nostra società, che ha come missione far crescere i giovani. A loro modo sono eroi dello sport i ragazzi che, in questo contesto, continuano ad allenarsi nonostante tutto. Vederli arrivare agli allenamenti significa che siamo riusciti a trasmettere un grande attaccamento allo
sedute, oblò per l’osservazione della natura, oggetti di design, ecosostenibili per stimolare la fantasia dei bambini.
La notte tra sabato e domenica alcuni vandali, probabilmente un gruppo di ragazzi della zona, ha pensato di scavalcare la recinzione del parco e di entrare nella casetta, forse per trovare riparo dalla pioggia battente. Una volta dentro non si sono accontentati di consumare snack e bevande, ma hanno preso i libri dei bambini dalle mensole e li hanno buttati sul pavimento e calpestati. Le pagine strappate, alcune bruciate. Altri volumi sono stati gettati a terra, sul prato, in balia della pioggia. Ad accorgersi per primi sono stati, domenica mattina, gli abitanti del quartiere.
«Per fortuna i danni sono circoscritti. Se la caveranno con poco più una ramanzina, probabilmente, ma comunque scopriremo chi sono i responsabili, le telecamere li hanno ripresi. Verranno segnalati e perseguiti», è il commento amareggiato del sindaco di Cesano Gianpiero Bocca, eletto a giugno per il centrosinistra, che si è detto molto «stizzito» per il comportamento incivile. «I residenti che hanno segnalato l’episodio, insieme a consiglieri e assessori comunali, hanno ripulito e sistemato tutto. Il gesto è grave perché colpisce tutta la comunità e, soprattutto, i più piccoli delle nostre scuole che utilizzano quotidianamente la casetta come aula didattica, per imparare a contatto con la natura».
La squadra maschile di pallanuoto di Como, che milita in A2 (quella femminile in A1), durante un allenamento nella piscina scoperta nonostante il calo della temperatura sport e alla società. È un’ulteriore dimostrazione del valore e dell’importanza dell’attività sportiva per i nostri bambini e ragazzi, che meriterebbero più attenzione e sostegno». La piscina di Muggiò, unica vasca olimpionica della provincia, è chiusa dal mese di luglio del 2019. «Da anni ci appoggiamo ad altri impianti delle province confinanti ma anche della vicina Svizzera, con i conseguenti disagi per gli spostamenti — prosegue Bulgheroni —. Purtroppo nelle scorse settimane ha chiuso anche la struttura di Chiasso. Abbiamo qualche alternativa per gli atleti del nuoto, ma non per la pallanuoto, che ha bisogno di vasche con caratteristiche specifiche. In questo momento, se i ragazzi non nuotassero all’aperto in viale Geno non avrebbero la possibilità di allenarsi».
Per ridurre almeno in parte i disagi, la società si è attivata per trovare una copertura temporanea per la piscina. «C’è la possibilità di installare una sorta di maxi gazebo che viene posizionato sopra la piscina per garantire un po’ di protezione — spiega Bulgheroni —. Noleggiare la struttura ha un costo importante. Abbiamo chiesto la collaborazione delle famiglie e anche altri sostenitori si stanno facendo avanti, quindi contiamo di poter far arrivare a Como il gazebo, anche se è uno sforzo notevole. Probabilmente arriverà la prossima settimana. Questo ci permetterà di migliorare un po’ le condizioni per i ragazzi e anche di ridurre almeno in parte la spesa per riscaldare l’acqua. Ovviamente con la speranza che possa essere l’ultimo inverno senza una piscina coperta a disposizione».
«I bambini e ragazzi delle giovanili che si allenano al freddo sono veri eroi dello sport»