Expo dell’edilizia «Lavori pubblici, qui le imprese finiscono prima»
Tutti d’accordo: l’edilizia è importante, nel senso di un comparto portante di una bella fetta dell’economia di un territorio. Soprattutto bergamasco, ma non solo. Peccato che, fieristicamente parlando, ce ne eravamo quasi dimenticati. C’è voluta la coraggiosa riproposizione di Edil, l’expo dell’Edilizia (fino a domani alla Fiera di Bergamo, ingresso gratuito previa registrazione), per ricordarlo un po’ a tutti, istituzioni comprese. Ieri per la cerimonia di inaugurazione, grazie ai buoni uffici di Alberto Capitanio (anima organizzativa, insieme ad Ornella Schenatti e Paola Albani per Promoberg), era presente un
parterre de roi, tra politici e vertici associativi, come non si vedeva da tempo. Una partecipazione che testimonia le necessità non solo di trovare nel nutrito panel di convegni ed eventi a corollario nuovi motivi di interesse e di approfondimento, ma anche la volontà di ritrovarsi in un’ottica di «peso specifico territoriale» dell’intera filiera. I tempi sono cambiati (l’area espositiva, abbastanza assortita, vede occupato un padiglione e la prospiciente area esterna), ma, ed è quello che più conta, il lavoro non manca. «Adesso avete troppo da fare», ha evidenziato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Ha menzionato il bonus 110, il Pnrr, la Legge Regionale 9 ( ha ricordato i 4 miliardi destinati dalla Regione alle opere pubbliche come «una scossa all’economia del dopo Covid»), non senza dimenticare le Olimpiadi invernali, facendo il punto anche sul Green Deal europeo, «l’obiettivo di arrivare ad un patrimonio edilizio sostenibile c’è, ma ci si deve dare tempo per farlo. Un tempo che non è quello dell’Europa» ha concluso Fontana, aggiungendo una nota di ottimismo: «Il futuro si prospetta roseo». Un elemento su cui ha concordato l’assessore regionale alle Infrastrutture ed opere pubbliche, Claudia Terzi, mentre il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, ha ribadito a chiare lettere «l’eccellenza delle imprese bergamasche che, in opere pubbliche, finiscono prima i cantieri, lavorando in sicurezza e rispettando capitolati e budget». Del resto «se la casa è un bene rifugio — come ha sottolineato il presidente di Confartigianato, Giacinto Giambellini ( foto), ricordando la prima Edil svoltasi sotto la neve — perché lasciarla andare in malora?».