Europee: Magoni e Malanchini, doppia campagna nel centrodestra L’ex sciatrice annuncerà domani la candidatura Il leghista ha mobilitato centinaia di volontari
Uno è stato candidato otto volte ed è sempre stato eletto. L’altra è al suo settimo tentativo e non sempre le è andata bene, anche se una volta è stata eletta due volte nello stesso giorno. Parte in questi giorni la campagna dei due candidati bergamaschi del centrodestra alle Europee.
Domani a Milano sarà lanciata la candidatura di Lara Magoni per Fratelli d’Italia, dopo che era stata annunciata la settimana scorsa durante la cena elettorale di Andrea Pezzotta. L’ex olimpionica di sci aveva cominciato male la sua carriera politica mancando l’elezione al Comune di Bergamo nel 2009 con la Lista Tentorio ma aveva poi centrato le Regionali del 2013 con la Lista Maroni (poi lasciata per FdI) e quelle del 2023, con in mezzo l’exploit del 2018, quando era riuscita ad essere eletta sia in Regione che al Senato. Dopo lunghe pressioni del partito aveva ceduto lo scranno romano, ma solo dopo avere avuto l’assessorato regionale a Turismo, Marketing territoriale e Moda.
Negli ultimi anni sono stati raccontati i suoi malumori sia per il quarto posto nella lista delle Politiche del 2022 e il successivo flop, sia per non essere riuscita a riavere l’assessorato regionale, accontentandosi del sottosegretariato a Sport e Giovani. Ora la candidatura europea potrebbe essere un risarcimento, se è vero che, ha detto nei giorni scorsi ai giornali «è il partito che me lo ha chiesto e sono molto onorata di mettermi a disposizione. Dopo undici anni di attività in Regione, mi fa piacere che il merito del mio lavoro venga riconosciuto e mi sia data la possibilità di mettermi in gioco per questo ruolo importante».
L’altro candidato è il leghista Giovanni Malanchini, che ha cominciato nel 1995 a candidarsi al Comune di Spirano, dove è stato sindaco per due mandati e poi è rimasto in Consiglio nonostante le due successive elezioni in Regione. Ieri ha firmato la sua candidatura e la settimana prossima aprirà il relativo conto corrente, e rinuncerà alle Comunali mancando il traguardo dei trent’anni consecutivi. L’annuncio ufficiale della sua candidatura l’ha fatto addirittura Matteo Salvini mercoledì: «È una candidatura di servizio, me l’hanno chiesta i segretari federale, regionale e provinciale. Senza un candidato bergamasco la Lega rischia di perdere consensi in provincia». Malanchini sta facendo campagna da un mese, ha stampato 200 mila tra volantini, poster, santini e cartoline che invierà in tutte le case con tanto di Qr Code per leggere il programma. Il 1° maggio aprirà il point elettorale a Spirano in coabitazione con il candidato sindaco Yuri Grasselli e ha pronto un gruppo di lavoro di 240 militanti che lavoreranno alla sua campagna in tutta la provincia. Le segreterie leghiste degli altri partiti si stano attivando, ci saranno incontri di 24 ore in ogni zona. Un’Ape Car di un suo amico di Cologno sta già portando in giro la sua faccia e lo slogan «Sono bergamasco, voto bergamasco», distribuendo volantini anche nei vicoli, mentre un camion vela girerà il più possibile nelle ultime settimane. «Gli altri candidati parlano di fuffa e massimi sistemi — dice Malanchini —. Ma la mia è una candidatura territoriale caratterizzata, ho competenze precise in campi come l’agricoltura e l’economia che rappresentano l’80% degli argomenti europei. Credo di rappresentare il territorio meglio degli altri candidati. So che è un momento in cui abbiamo percentuali basse e dovrò faticare molto di più».
Malanchini prende le distanze da Vannacci e la sua idea di classi separate per i disabili: «Non è il mio pensiero. La disabilità è negli occhi di chi guarda; una persona fragile o disabile arricchisce umanamente chi vive con lui. Lui è un candidato indipendente».
Malanchini boccia l’idea di Vannacci: «La disabilità è negli occhi di chi guarda»