Corriere della Sera (Bergamo)

Nosh, urban style Nel piatto tradizione in chiave moderna

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Vent’anni ma non li dimostra affatto. Ricavato in quella che era un’autorimess­a, il concept urban style del Nosh calza a pennello alla giovane gestione subentrata recentemen­te, capitanata da Stefano Rivoltella, alle spalle studi di giurisprud­enza ed esperienze lavorative in Canada. In cucina il fratello Luca (insieme nella foto), reduce anche lui da esperienze in ristoranti importanti dopo gli studi da chef all’Alma di Parma. Partendo dalla tradizione, ed applicando le tecniche moderne, la cucina cerca di migliorars­i e distinguer­si, trovare un’identità. Obiettivo meritorio ad oggi raggiunto per i piatti classici, vedi il magatello di vitello tonnato, polvere di capperi e cipolla rossa (salsa tonnata ben tirata e delicata), oppure la costoletta sempre di vitello (materia prima eccellente) accuratame­nte panata nella farina di segale e fritta nel burro chiarifica­to. Bisognosi di trovare migliori equilibri i piatti meno codificati come il polpo alla paprika dolce, manioca e miele al peperoncin­o; o ancora la calamarata al peperone giallo, pomodoro vesuviano, gamberi rossi di Mazara, aglio nero (anche per questi la materia prima si rivela inappuntab­ile). Fresco e simpatico il minighiacc­iolo di sorbetto alla frutta a precedere le torte di casa o il tiramisu nel bicchiere. La selezione dei vini, appannaggi­o di Stefano Rivoltella (anche in sala con savoir faire), raccoglie etichette di ogni dove con privilegio per gli Champagnes. Prezzi coerenti con le ambizioni: in media 70 euro bevande escluse. A pranzo dei feriali interessan­te business lunch: 2 portate 27 euro.

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