Il richiamo di Jack London ai piedi della Presolana
Davide Sapienza racconta «Il richiamo di Zanna Bianca»
Dopo il successo ottenuto con il suo racconto in cammino a Cima Rovaia per Passi nella neve, Davide Sapienza ritorna nella nostra provincia con una passeggiata letteraria all’insegna dell’avventura per tutti i bambini e le loro famiglie organizzata dal Circolo Culturale «La Gazza» di Borno in collaborazione con il “Walk & Run Club”: domani nella zona di Prave, posta nel Comune di Angolo, e di fronte al massiccio della Presolana, sarà protagonista di una originale performance intitolata «Il richiamo di Zanna Bianca», che riunisce due capolavori di Jack London, «Il richiamo della foresta» e «Zanna Bianca».
Scrittore e giornalista a tutto tondo, che da anni si dedica ad una narrativa che ha come tema il viaggio e la terra, collaboratore del Corriere della sera, Davide Sapienza è il traduttore ufficiale per l’Italia del grande scrittore americano (Marco Paolini ha scelto proprio la sua versione per lo spettacolo «Ballata di uomini de cani»). A novembre usciranno per Contrasto Books un volume dedicato a Jack London fotografo, di cui lui ha curato l’introduzione storico-critica - il prossimo anno, primo centenario della morte, sarà editato anche negli Stati Uniti e in Gran Bretagna -, nonché la sua ultima fatica, «Vagabondo delle stelle» (Feltrinelli). «Per questa passeggiata – ci confida Sapienza - ho unito due testi famosi di London per raccontare come il suo modo di andare a fondo, al nocciolo della vita passasse sia da Darwin che dalla visione dell’amore, del riscatto della vita stessa. London è autore seminale che ha formato l’immaginario di generazioni. Lo spirito londoniano e l’idea del Grande Nord si respirano nello Yukon, dove la vita pulsa selvaggia e la natura ha ancora una grande forza dissuasiva su gran parte delle persone e le azioni spesso distruttive dell’umanità. I capolavori del Grande Nord sono per me libri sociali e politici, oltre che di avventura e antropologia e naturalismo. Sono decise prese di posizione contro l’attitudine predatoria dell’uomo nei confronti dell’ambiente naturale. Ma sono anche la ricerca dell’amore. Studiandolo e traducendolo, “dialogando” con London, mi chiedo spesso: come poteva fare tutto ciò che ha fatto, da solo, lui che visse solo quarant’anni?. Poi, capisco. A un lettore disse infatti: preferisco vivere, a scrivere».
London è stato anche un fotografo, uno che raccontava con le immagini, perché le sole parole non gli bastavano. «Ogni storyteller sa guardare con sensibilità e raccontare con lo sguardo. Ricordiamo ad esempio Chatwin, ma anche altri. La fotografia era per London un modo non solo per poter fare il reporter da zone di guerra (guerra russo-giapponese) ma soprattutto nei gangli della vita sociale (restano stupende, nella loro drammaticità, quelle legate al terremoto di San Francisco 1906). Ma era anche capace di cambiare il modo di vedere le popolazioni indigente, come dimostra la sezione dedicata alla Crociera dello Snark. In altre parole, i suoi erano documenti umani, perché lui non vedeva soldati-civili, indigeni-uomo bianco, lui vedeva gli esseri umani, e agli esseri umani dedicò quasi tutto il suo lavoro».
La partecipazione a questa passeggiata letteraria è gratuita e a numero chiuso, previa iscrizione all’indirizzo email dinogroppelli@libero.it o via cell. al 3395096225. Il ritrovo è previsto presso il bivio della strada per località Prave (giungendo dal paese di Borno, prima dell’abitato di Paline).
Ho unito due testi famosi per raccontare il modo dello scrittore di andare a fondo nella vita