Frizza incanta Venezia con Verdi e Puccini
Successo per la direzione di «Traviata» e «Tosca»
Una Traviata cameristica e una Tosca ricca di colori. Vivo successo a Venezia per il direttore d’orchestra bresciano Riccardo Frizza, impegnato al teatro «La Fenice» nelle due produzioni operistiche in scena sino a inizio ottobre. Partiamo dal capolavoro di Verdi, nel quale il musicista debuttava. La sua lettura ci é parsa molto attenta al dettato dello spartito, analitica e capace di valorizzare l’apporto dei singoli strumenti in chiave di definizione espressiva. Una Traviata in bianco e nero, serrata nei tempi, animata da un incessante pulsare ritmico, molto vicina alla celebre interpretazione di Toscanini: il suono livido e teso dei preludi, in particolare, ha saputo rendere con efficacia il clima di commossa elegia che é una delle caratteristiche di questo stupendo capolavoro. Ottimo nel complesso il cast, con Francesca Dotto sensibile protagonista, soprano lirico di bella prerespiro senza scenica. La regista Serena Sinigaglia, applaudita più volte anche a Brescia, firma invece una Tosca dove quella «grande bellezza» romana evocata da libretto e musica (Sant’Andrea della Valle, palazzo Farnese, Castel Sant’Angelo) viene completamente annullata da una scena decadente e buia, il cui progressivo disfacimento investe i protagonisti. Singolare il contrasto con la ricca e sontuosa direzione di Frizza, che se da un lato esalta il melodico pucciniano, dall’altro accentua con vigore i contrasti dinamici e timbrici, accendendo ulteriormente la temperatura espressiva nei momenti di tensione drammatica. Anche in questo caso il cast é notevole, a cominciare dalla protagonista Fiorenza Cedolins, Tosca più volitiva che lirica, per continuare con il tenore Stefano Secco, Cavaradossi pressoché perfetto.