Un’inchiesta sulla morte del cestista
Avrebbe compiuto 17 anni a dicembre. Domenica un minuto di silenzio sui campi
Una malformazione, un difetto congenito rimasto sempre nascosto fino a lunedì sera. Questo dovranno, probabilmente, cercare gli esperti della Medicina Legale di Brescia che questa mattina eseguiranno l’esame autoptico sul corpo di Eugenio Rossetti, il giovane cestista colto da attacco cardiaco a Mazzano durante la partita di pallacanestro tra la sua squadra, la BaskeTrieste, e la formazione locale della New Best. Sulla sua morte la Procura di Brescia ha aperto un fascicolo, disponendo gli accertamenti medico legali, per capire se il ragazzo potesse essere salvato. Il fine settimana, su tutti i campi si osserverà un minuto di silenzio per ricordare Eugenio, che avrebbe compiuto 17 anni a dicembre. Il ragazzo si era sentito male dopo soli tre minuti dal suo ingresso in campo. Una fitta al petto per questo aveva subito chiesto il cambio al coach. Appena si è seduto in panchina per riprendersi, si è accasciato. «Abbiamo subito capito che la situazione era seria — ha commentato il presidente della New Best, Mirko Bresciani — e immediatamente abbiamo allertato i soccorsi. In meno di cinque minuti sono arrivati medico e personale del 118 perché la sede del Cosp – il servizio di soccorso pubblico –è a circa cento metri dal Palazzetto. Il nostro defibrillatore non abbiamo nemmeno fatto in tempo a metterlo in funzione perché i soccorsi sono stati tempestivi», spiega ancora Bresciani.