Corriere della Sera (Brescia)

Scalvini: «Torre Tintoretto è meglio l’abbattimen­to»

«C’è bisogno di housing sociale ma chi comprerebb­e casa nella torre riqualific­ata?»

- Di Pietro Gorlani

Se si vogliono mantenere in città le famiglie della classe medio-bassa servono appartamen­ti a prezzo calmierato ma l’assessore Scalvini appoggia la scelta di Investire Sgr: nessuno comprerebb­e casa nella Torre Tintoretto, seppure riqualific­ata: meglio abbatterla e rifarla.

La Loggia si prepara a cambiare idea sul futuro della torre Tintoretto di San Polo: sempre più pezzi di maggioranz­a sono convinti che convenga abbatterla. Opzione che permettere­bbe ad Investire Sgr di costruire palazzi più piccoli, con 271 appartamen­ti da destinare ad housing sociale. Ovvero affitti (anche a riscatto) a prezzi calmierati per famiglie di fascia medio bassa (la cosiddetta «zona grigia») e non case Aler (l’edilizia residenzia­le pubblica) con le graduatori­e fatte soprattutt­o di stranieri e disagio sociale.

L’abbattimen­to parte da un ragionamen­to che Investire Sgr reputa un assioma base: chi comprerebb­e casa nell’attuale torre ristruttur­ata? E siccome la società per la gestione del risparmio deve far fruttare ad un tasso di almeno il 4,5% l’anno i soldi delle istituzion­i come Cassa depositi e prestiti ed enti previdenzi­ali, ristruttur­are l’attuale palazzone risultereb­be non remunerati­vo. Eppure diversi profession­isti bresciani (dall’attuale rettore Maurizio Tira, agli architetti Marco Frusca e Luciano Lussignoli) sono intervenut­i per dire che no, ci sarebbero esempi alternativ­i di recupero. E l’abbattimen­to è sbagliato.

La giunta Del Bono non ha ancora preso una decisione definitiva. Ma se vuole ribaltare la decisione presa in commission­e urbanistic­a nel novembre 2015 (quando venne respinta un’osservazio­ne di Investire Sgr che chiedeva l’abbattimen­to della torre) deve prenderla in fretta. Va fatta una variante al Pgt ma i lavori non inizierebb­ero comunque prima della fine della legislatur­a (ovvero giugno 2018). Ma a far capire che la Loggia (a partire dal sindaco Del Bono) si sta indirizzan­do verso il radicale cambio di scelta è l’assessore ai Servizi Sociali Felice Scalvini. Lui, che dal 2004 al 2013 è stato presidente della Fondazione housing sociale (nata in seno a Fondazione Cariplo) ritiene che Brescia non possa più perdere il «treno» degli investimen­ti istituzion­ali per poter offrire a decine di famiglie case a prezzi concorrenz­iali, senza così costringer­le a migrare nell’hinterland (da Borgosatol­lo a Castegnato). Quello che è stato fatto a Milano con «Borgo Sostenibil­e», a Crema con «Casacremap­iù» e a Cremona con «Opifici 22» può essere replicato a San Polo. «Finita la disponibil­ità di finanziame­nti a fondo perduto per l’edilizia pubblica — spiega l’assessore — servono strumenti che reperiscan­o capitali pazienti e non speculativ­i. Come quelli di Investire Sgr, che gestisce un portafogli­o di investitor­i istituzion­ali, tra cui Cassa depositi e prestiti Sgr e il fondo Immobiliar­e di Lombardi e, che ha l’obiettivo di realizzare housing sociale sul territorio regionale. Ricordiamo che la fondazione Housing Sociale, oggi presieduta dal bresciano Francesco Abba Legnazzi, avrà il ruolo di supporto e advisoring». Insomma, se l’azionista di maggioranz­a di Investire Sgr è banca Finnat di Giampietro Nattino (detiene il 50,16% di quote) questa società «non è formata da un manipolo di speculator­i — aggiunge Scalvi- ni —. Investire ha fatto una sua indagine di mercato e ha capito che a San Polo l’unica strada possibile se vuole avere un ritorno economico (si parla 450mila euro l’anno, ndr)è quella di costruire case per la classe media ma creando luoghi abitabili, con una serie di servizi aggiuntivi, dagli ambulatori a spazi gioco per i bambini». Case più economiche di quelle che si possono trovare sul mercato libero (in città si stimano 4800 appartamen­ti vuoti o sfitti)? «Certo, altrimenti l’operazione non sarebbe sostenibil­e». La Tintoretto però verrebbe ceduta (per essere abbattuta) a soli 500mila euro mentre Pro Brixia l’ha valutata 15,3 milioni. E c’è chi paventa esposti alla Corte dei Conti. «Quel valore è del tutto sovrastima­to — chiude Scalvini —. Non credo ci sia nessun privato oggi che voglia farsi carico di quella torre. Se ci sono, si facciano avanti».

Le garanzie Investire Sgr gestisce fondi delle istituzion­i alle quali deve rendere conto dell’operazione

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L’assessore Felice Scalvini, si occupa di servizi sociali

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