La Caritas aiuta a pagare le bollette
«La novità sono le famiglie, sono queste che si impoveriscono: fanno fatica a sostenere le bollette e il mutuo». A spiegarlo è Giorgio Cotelli, il direttore della Caritas diocesana che tra i nuovi poveri conta sempre più bresciani: «nel 2008 erano il 5 per cento, ora sono un terzo, in alcune zone la metà». E il bresciano medio, abituato a guadagnarsi da vivere lavorando, oggi deve fare i conti con una disoccupazione più diffusa: chiedere aiuto non è così semplice. E visto che la vergogna esiste «noi – dice Cotelli – spesso il pacco alimentare lo portiamo direttamente a casa». Un gesto di discrezione che racconta una povertà silenziosa: le bollette di luce e gas pesano, tanto che parrocchie e Caritas nel 2015 hanno sostenuto le famiglie con 350 mila euro, «quest’anno la cifra è raddoppiata». Ecco perché ritirare alimenti dai supermercati è fondamentale: «negli anni il quantitativo è cresciuto e la logistica – spiegano da Cauto – funziona molto bene. In più la novità della legge Gadda ha reso più semplici i meccanismi della donazione». Grazie al lavoro di Cauto, ogni anno nel bresciano sono 5 mila le tonnellate di cibo che non finiscono in discarica ma alle famiglie (m.tr.)