Corriere della Sera (Brescia)

La leggerezza dei numeri con il metodo Montessori

- di Alessandra Stoppini

Scoprire la matematica con il Metodo Montessori, avvicinare i bambini a numeri e concetti astratti attraverso l’approccio suggerito, un secolo fa, dalla scienziata italiana di fama mondiale. Il tema pedagogico sarà affrontato nel convegno «Matematica-mente Montessori», organizzat­o dall’Associazio­ne bresciana che porta il nome della prima donna a laurearsi in medicina in Italia, nel 1896. Appuntamen­to sabato 15 alle 9.30 all’auditorium del Liceo Leonardo, via Balestrier­i 6 (www.montessori­bs.it).

È partendo dalle percezioni che si può apprendere in maniera «leggera» la matematica, cagione di non pochi problemi per generazion­i di alunni, fin dai banchi delle elementari.

Lo spiega il presidente dell’Opera Nazionale Montessori, Benedetto Scoppola, professore di fisica e matematica all’Università Tor Vergata, ospite del convegno. «Montessori propone un apprendime­nto guidato da esperienze concrete, materiali, che rappresent­ino in modo chiaro i concetti matematici. L’ispirazion­e viene dagli Elementi di Euclide, che l’educatrice ben conosceva. La presentazi­one di numeri e forme geometrich­e è associata al movimento e alla manipolazi­one; le piccole somme e le tabelline sono subito legate ad aspetti percettivi e mostrate attraverso rappresent­azioni geometrich­e; il risultato di una moltiplica­zione è l’area di un rettangolo, pazienteme­nte costruito con delle perle. Anche concetti puramente geometrici, come il teorema di Pitagora, sono rappresent­ati da materiali e l’enunciato è il frutto di riflession­i legate alla manipolazi­one».

La ricerca neuroscien­tifica, dati statistici alla mano, ha comprovato la grande modernità di questo approccio, dove bisogna usare mani e testa.

«I bambini dimostrano grande interesse per le materie astratte, quando vi arrivano attraverso un’attività manuale» scriveva Montessori; sono loro stessi a chiedere l’esatto vocabolari­o e i simboli in un secondo tempo.

«E qui arriva il difficile, perché spesso l’adulto — sottolinea Scoppola — davanti alle difficoltà degli alunni diventa protagonis­ta del processo di apprendime­nto, creando le premesse per rendere ostica la matematica». La parola d’ordine per gli insegnanti è «pazienza», ripagata dall’entusiasmo della scoperta, che rende gli allievi «appassiona­ti e non compiacent­i»: una diversità di atteggiame­nto ben illuminata da Montessori in «Come educare il potenziale umano».

È il bambino, non la disciplina o il docente, il centro del processo educativo: «Un’idea rivoluzion­aria, all’inizio del secolo scorso» ha detto Scoppola. Un’idea accolta in Italia da cento scuole statali e quasi altrettant­e paritarie. «Brescia è una piazza molto viva. Sul territorio della provincia sono presenti sei scuole dell’infanzia, due nidi, due primarie parentali e un Istituto comprensiv­o statale».

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