Corriere della Sera (Brescia)

«Cerco palestra» Vanessa e la Brixia abbraccian­o Mario

La Brixia ha ospitato Mario Gabossi, 7 ori nella ginnastica ai Trisome Games. Cerca una palestra più grande, come accadde a Vanessa Ferrari nel 2006

- di Luca Bertelli

Mario Gabossi, nella palestra-culto per migliaia di ragazzine italiane, entra con il body della nazionale e uno dei suoi sorrisoni spavaldi. Le mani sono strette a quelle di papà Fermo e mamma Orietta. Le lascia per salutare Vanessa Ferrari, con la quale si incontra al PalAlgeco prima che la Farfalla di Orzinuovi si rechi dal fisioterap­ista per la razione quotidiana di terapie. Un incontro breve, ma significat­ivo. Le vite sportive dei due sono parallele e ad accomunarl­i non è solo la brescianit­à (Mario è di Darfo Boario). Entrambi sono stati campioni prodigio: lei oro ai Mondiali 2006, a 16 anni; lui, da poco 15enne, mattatore in estate dei Giochi per atleti trisomici con 7 ori nella ginnastica artistica. Sia l’una sia l’altro, non a causa loro, costretti nei loro inizi a volteggiar­e per passione e per librarsi da una palestra all’altra, dove allenare il loro talento. Troppo grande, costretto in impianti troppo piccoli. «Costruire il PalAlgeco per Vanessa è stato più difficile che vincere il Mondiale del 2006,», dice Enrico Casella, direttore tecnico della nazionale — che qui ha trovato casa, dal 2007 — e anima della Brixia Gym con 14 scudetti in bacheca. «La ginnastica costa, solo gli attrezzi valgono 250 mila euro», spiega alla famiglia Gabossi mentre, con la divisa dell’Italia come Mario, lo accompagna tra i «track» di via Petrarca, dove si è offerto di ospitarlo per un pomeriggio speciale. Al ragazzo, affetto da sindrome di down, sembra un parco giochi. Si allena a Darfo Boario, usufruendo di un terzo dei 60 metri a disposizio­ne delle ragazze e senza potersi issare sugli anelli, l’attrezzo preferito. Non ci sono. E, se ci fossero, non ci starebbero. Per questo, la famiglia si è mossa alla ricerca di un sito dove possa migliorars­i. Lo ha trovato, al PalaVibi di Piamborno, ma servono 300 mila euro. Le strade sono due: «O la Comunità Montana fa da garante, oppure dobbiamo trovare fondi tramite gli sponsor». Una strada in salita, sebbene la gara di solidariet­à in Vallecamon­ica si sia già mossa. Perché affezionar­si a Mario è più facile di una capriola, la specialità della casa del camuno cui Casella dà consigli

Casella Vincere un Mondiale è stato meno difficile che costruire una palestra per Vanessa Gabossi Servono all’incirca 300 mila euro per allestire la struttura di Piamborno

più da zio che da allenatore: «Segui me», «Rifai da capo», «Questo è bello». Lo elogia, sincero: «Ha provato tutto, senza paura e con un entusiasmo ammirevole. Mi ha stupito». Il cavallo di battaglia di Gabossi è il corpo libero, come per Vanessa Ferrari: «Gli auguro di trovare una palestra che sia almeno la metà di questa. Il problema della ginnastica è costruire gli impianti, non riempirli». Mamma Orietta sogna le Paralimpia­di, ma «siamo purtroppo considerat­i disabili di Serie B». Mario ha dalla sua il tempo, la battaglia culturale si può vincere. «A patto di imparare a saper perdere sul campo», scappa a papà Fermo, che racconta del lungo pianto del figlio per un secondo posto ai Mondiali junior. Una delle poche sconfitte di un vincente nato, cui manca solo una palestra all’altezza dei suoi sogni.

 ??  ??
 ??  ?? In volo Enrico Casella, dt azzurro, allena al PalAlgeco Mario Gabossi (Fotogramma)
In volo Enrico Casella, dt azzurro, allena al PalAlgeco Mario Gabossi (Fotogramma)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy