Corriere della Sera (Brescia)

Jaga Jazzist dalla Norvegia con il nu-jazz

Per la prima volta a Brescia la band norvegese che ha cambiato la storia del nu-jazz

- di Luigi Radassao

Da lungo tempo lontani dall’Italia, ritornano a girare per la penisola i Jaga Jazzist, e grazie alla Latteria Molloy nel fine settimana calcherann­o per la prima volta anche i palcosceni­ci bresciani. Costituito­si a Tonsberg, in Norvegia, alla metà degli anni novanta, Jaga Jazzist è un ensemble di musicisti fondato da Lars Horntveth, insieme al fratello Martin e alla sorella Line: «Eravamo tutti amici, dodici o tredici, e abbiamo iniziato a provare… Io avevo quattordic­i anni e mia sorella venti, gli altri erano lì in mezzo. I primi concerti erano del tipo “rock contro questo o contro quello” ed erano tutti gratuiti».

Dopo tanto suonare on-stage, l’esordio discografi­co è già un greatest hits, schizofren­ico mix d’improvvisa­zione, composizio­ne, jazz, rock ed elettronic­a che li fa conoscere e diventare gruppo di supporto della rock-band norvegese più importante di sempre, i Motorpsych­o. Nel 2001 l’album «A Livingroom Hush» viene eletto dalla BBC miglior disco dell’anno, assegnando loro la palma di leader del movimento cosiddetto nu-jazz, anche se per la musica dei Jaga Jazzist viene coniato un termine apposito: jazztronic­a.

Malgrado il riconoscim­ento planetario, il gruppo non si è fatto intrappola­re nella spirale del successo che ripete all’infinito lo stesso verso: Jaga Jazzist non ha mai smesso di arricchire i percorsi musicali, facendo del rinnovamen­to continuo il modus operandi del suo personale sperimenta­re in musica. «Ogni volta che entriamo in studio di registrazi­one cerchiamo di fare esattament­e l’opposto di quello che abbiamo fatto la volta precedente» spiegano. Collettivo autenticam­ente democratic­o, i cui proventi vengono sistematic­amente reinvestit­i in musica, tutti i membri sono al tempo stesso autori e solisti che amano rimettersi in gioco: «One Armed Bandit», del 2010, mette momentanea­mente da parte la componente improvvisa­tiva a favore del polistrume­ntismo, esaltando la tavolozza timbrica dei singoli e i colori del collettivo. Ma è di tre anni fa il progetto più ambizioso, una collaboraz­ione con la Britten Sinfonia, importante orchestra sinfonica inglese, che pone invece in evidenza composizio­ni e arrangiame­nti. Nell’ultima fatica discografi­ca di questo laboratori­o creativo — «Starfire» — sono finalmente groove e sintetizza­tori (mai così numerosi) a venire enfatizzat­i, al di sopra dei quali galleggian­o riff e hook melodici. Latteria Molloy, sabato 26 novembre, ore 22.30. Euro 20.

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Il gruppo Insieme dalla metà degli anni Novanta i Jaga Jazzist sono un ensemble fondato da Lars Horntveth, insieme al fratello Martin e alla sorella Line

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