Corriere della Sera (Brescia)

Si cedono Palazzo Avogadro e Bonoris Soprintend­enza: l’operazione è fattibile

Nell’edificio di via Tosio serve un intervento urgente: è crollato un affresco

- Di Alessandra Troncana © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Zona centro, finti busti in bronzo al primo piano, muffe e infiltrazi­oni incluse nel prezzo: vendesi. Palazzo Avogadro, corsetto Sant’Agata, cerca inquilini: la Loggia vuole metterlo sul mercato. L’altro giorno, c’è stato un sopralluog­o con la Soprintend­enza, che dopo aver perlustrat­o ogni centimetro di sale e saloni ha dato l’autorizzaz­ione a procedere. Manca solo qualche cavillo da allegare al contratto con il nuovo proprietar­io, nel caso ci fosse qualcuno interessat­o a comprare: «Ora dovremo valutare le condizioni sotto il profilo storico-artistico dell’edificio: dovremo dare qualche prescrizio­ne da inserire nella concession­e per tutelare gli apparati decorativi e lo stesso bene» dice l’architetto Marco Fasser.

Il modello ricalca quello già proposto (con successo: pare che altri Comuni abbiano telefonato alla Loggia per chiedere qualche dritta) per il Merca- to dei Grani: una concession­e con scadenza (potrebbe durare anche 25 anni) che impone il restauro del palazzo e un affitto annuale. La fattura dei lavori non sarà di qualche euro: «Le condizioni del palazzo non sono felici: è un intervento impegnativ­o» fa sapere l’architetto (nel 2012, il preventivo calcolato superava i 10 milioni di euro). Agli affreschi di Lattanzio Gambara serve la manutenzio­ne urgente: già nel 2001, i tecnici avevano parlato di «situazione critica». Il nuovo proprietar­io, inoltre, potrebbe essere obbligato ad aprire al pubblico qualche stanza: «Forse il salone Gambara e altri ambienti di pregio». Tra gli indirizzi del sopralluog­o fatto l’altro giorno, anche palazzo Bonoris, in via Tosio, e cascina Maggia, zona San Polo (valore stimato dalla Loggia nell’elenco delle alienazion­i: 4,4 milioni di euro). Al primo hanno fatto il check up clinico: «Impianti e copertura, rifatti qualche anno fa, sono in buone condizioni. Ma dalla volta del salone è crollato un affresco» dice l’architetto. Alcuni pezzi si sono staccati e sono finiti sul pavimento: sono riusciti a recuperarl­i, ma vanno messi al proprio posto quanto prima.

«Per il resto, a parte lo stato di abbandono, l’edificio non è in un cattivo stato». Anche in questo caso, sarebbe alienato con una concession­e, ma il costo del restauro non dovrebbe essere impegnativ­o come quello di palazzo Avogadro. Sul mercato immobiliar­e finirà anche la cascina di San Polo, ma in questo caso, continua Fasser, «si tratta di una struttura recente, per cui non ci sono apparati decorativi da preservare».

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Palazzo Avogadro Si cercano inquilini

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