Fondi negati al metrò: scontro al Tar e la Loggia prepara un altro ricorso
Servirà qualche giorno per sapere se i giudici del Tar di Brescia giudicheranno iniqua la ripartizione dei fondi destinati dalla Regione al trasporto pubblico locale (Tpl) delle diverse province. Ripartizione che nel 2016 ha lasciato la Loggia a bocca asciutta, mentre si aspettava 17,5 milioni come contributo chilometrico per il funzionamento della metropolitana (10 euro a chilometro per 1,75 milioni di km).Per questo il Comune è ricorso alla giustizia amministrativa contro la Regione (ieri i rispettivi avvocati hanno esposto le loro ragioni davanti al consiglio giudicante) chiedendo di «sospendere» la suddivisione dei fondi, che andrebbe fatta in modo più equo. I legali della Loggia, ricorda l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni, hanno smontato l’alibi della Regione, che ripartirebbe i fondi in base «alla spesa storica» delle principali infrastrutture: «Anche la Tranvia di Bergamo — spiega — è entrata in funzione negli stessi anni della metropolitana di Brescia. Solo che noi non percepiamo un euro». Ed è stata criticata anche l’altra motivazione avanzata dal Pirellone, che ha accusato il Governo di aver tagliato i fondi per il trasporto pubblico (nel 2016 ha stanziato 842 milioni alla Lombardia, 13 in meno rispetto all’anno precedente). Il contenzioso sempre proseguire anche nel 2017: «la distribuzione dei fondi per i primi mesi del prossimo anno esclude ancora Brescia — chiude Manzoni —. Saremo costretti ad impugnare anche questa decisione». Il contributo per il metrò è una delle tre condizioni necessarie a mettere in ordine i conti della Loggia (al pari del fondo integrativo Imu-Tasi da 6,7 milioni e alla rinegoziazione del mutuo con Cassa Depositi e Prestiti) per evitare che si arrivi alla vendita di un altro 4% di azioni A2A, «necessaria per garantire i servizi senza alzare le tasse» ha spiegato più volte il sindaco Del Bono. (p.gor.)