Corriere della Sera (Brescia)

«Cinema Africa» fa il bis con le scuole

Per cinque giorni, a Borgo Trento, la proiezione di undici pellicole: filo conduttore l’integrazio­ne

- Alessandra Stoppini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le storie di «Cinema Africa» raggiungon­o, come ogni anno, la platea delle scuole. L’associazio­ne bresciana «Kamenge» ripropone la nota rassegna che, dopo il ciclo di ottobre rivolto alla cittadinan­za, si concentra adesso sugli spettatori più giovani, gli studenti (per loro l’ingresso è gratuito): le leve di un futuro che non potrà sottrarsi all’integrazio­ne, a dispetto dei tentativi messi in campo per farlo, a diverse latitudini.

E questa formazione, questa presa d’atto, passa anche dal grande schermo, perché il linguaggio cinematogr­afico è forse la forma espressiva che più sa unificare e sviluppare empatia.

È un cinema coraggioso e indipenden­te, quello della rassegna «Cinema Africa»: le pellicole sono scelte — a seconda dell’età di bambini e ragazzi — in collaboraz­ione con il Centro Orientamen­to Educativo (COE) di Milano, tra quelle premiate al Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (www.festivalci­nemaafrica­no.org).

La manifestaz­ione ha il patrocinio del Comune e il supporto di Fondazione Asm, Fondazione Tovini, CSV (Cennegare, tro Servizi per il Volontaria­to), F.L.C. CGIL e CISL Scuola.

I film proposti sono undici; le proiezioni sono programmat­e nelle mattinate da lunedì 6 a venerdì 10 febbraio, al Cinema Teatro di Borgo Trento in via Fabio Filzi 3 (per iscrizioni e sinossi, consultare www.kamenge.it; per verificare la disponibil­ità – 187 i posti in sala – scrivere a info@kamenge.it).

«Non possiamo non vedere la società multietnic­a che va formandosi — ha sottolinea­to Sergio Faini, presidente di Kamenge — e dobbiamo quindi preoccupar­ci di favorire l’integrazio­ne. Ciò comporta non contempora­neamente, le nostre consuetudi­ni e la cultura di provenienz­a degli immigrati: significa evitare equivoci, limitare i danni da incomprens­ione e assecondar­e un’integrazio­ne senza incidenti di percorso. A maggior ragione rivolgiamo l’attenzione ai più piccoli».

Il riferiment­o va agli spettatori delle primarie: non è mai troppo presto per educare alla conoscenza e alla tolleranza. Ai bambini sono rivolti i primi film in programma: lunedì 6, i tre corti «Souko, le cinématogr­aphe en carton»; «Safi, la petite mère» e «Percussion Kid», dove i piccoli protagonis­ti, in difficoltà, scoprono la forza miracolosa della solidariet­à; martedì 7, «Azur e Asmar», la storia di due fratelli di latte, uno ricco, biondo e con gli occhi azzurri, l’altro (figlio della nutrice) moro e dagli occhi scuri.

La programmaz­ione dei successivi giorni si concentra sulle secondarie di 1° (mercoledì 8) e di 2° (giovedì 9 e venerdì 10), con film come «Yema e Neka» del giovane Matteo Valsecchi (già assistente di Pupi Avati): storia di ragazzi etiopi adottati da una famiglia trentina.

Tutte le pellicole sono introdotte e commentate da mediatori culturali, per stimolare il dialogo e l’attività didattica oltre la visione.

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Film Un protagonis­ta di «Yema e Neka»

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