I beni confiscati subito ad uso sociale
M5S: «Accelerare le consegne». E il 10 apre la sede della Dia
Sbloccare subito i beni sequestrati alle mafie e destinarli a fini sociali. È l’obiettivo ribadito ieri dal Movimento Cinque stelle all’incontro con il prefetto Valerio Valenti. Un incontro che Laura Gamba, capogruppo a palazzo Loggia, ha definito «molto proficuo» parlando anche di «disponibilità e apertura» dimostrata dal prefetto Valenti a cui i Cinque stelle hanno chiesto di ripristinare il nucleo di supporto all’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e di accelerare le procedure per l’assegnazione dei beni ai comuni, una richiesta di cui il prefetto ha assicurato di voler tenere conto.
Gamba ha anche ricordato che il Movimento 5 stelle aveva fatto una raccolta di 500 firme a sostegno della richiesta di riaprire il tavolo inter-istituzionale presso la Prefettura sui beni confiscati alle mafie. Il tavolo non veniva convocato da tempo «invece dovrebbe tenersi periodicamente con l’apporto di enti pubblici, rappresentanti della società civile e dell’associazionismo» ha ricordato Laura Gamba che ne ha parlato col prefetto Valenti che però l’ha anticipato, il tavolo è stato convocato già nei giorni scorsi, l’obiettivo è accelerare l’iter di destinazione dei beni sequestrati alle mafie.
I beni confiscati in Lombardia sono 958, di cui 22 in città tra appartamenti, garage e un terreno in zona Caffaro e 93 confiscati in Provincia. Il pressing dei Cinque stelle per arrivare a questo traguardo è cominciato a giugno: «A Brescia ci sono situazioni da risolvere che si trascinano da anni, ma anche molti comuni possono utilizzare beni confiscati e hanno bisogno di un supporto per iniziare la procedura, il regolamento non ha avuto ancora applicazione, c’è tempo per organizzarsi». Tra i beni sequestrati alle mafie ci sono capannoni industriali, che, per Gamba, potrebbero essere utilizzati come archivi del Comune «con il vantaggio di non dover pagare affitti» e un terreno della Caffaro, che il Comune «potrebbe decidere di utilizzare per una sperimentazione scientifica». Intanto, ha anticipato Laura Gamba dopo l’incontro col prefetto, il 10 febbraio aprirà la nuova sede della Dia, nell’Urban center di Palazzo Martinengo.