Il cineproduttore
Pietro Valsecchi sabato in città per Old Cinema Con lui Luchetti, regista del film su Bergoglio
«Brescia me la ricordo bene. Io sono nato a Crema, poco più di un tiro di schioppo da voi. Negli anni ’70 ci venivo con Carlo Rivolta, erano i tempi della Loggetta. Lo sa che ho iniziato come attore? Ora ci ritorno per parlare del film su Papa Francesco. Già, Brescia è città cattolica, ha dato allo storia un Papa famoso, ma non posso dimenticare che è stata teatro di una strage terribile che ha ferito la coscienza civile».
Pietro Valsecchi è uno dei super-producer televisivi e cinematografici italiani più potenti, primatista di ascolti e al botteghino, insieme alla moglie Camilla Nesbitt ha fondato la Taodue, casa di produzione dal cui cantiere sono usciti film di successo (quelli di Checco Zalone, solo per fare un esempio) e serie tv fortunate.
Pietro Valsecchi sarà sabato 4 febbraio, con il regista Daniele Luchetti, l’ospite del primo incontro di Old Cinema 2017. Appuntamento di particolare spicco, perché la rassegna diretta da Roberto Dotti e Ambra Craighero con l’intento di promuovere l’immagine della nostra città, allarga lo sguardo al fare spettacolo come impresa economica, non solo come intrattenimento.
Valsecchi è uomo che difficilmente sbaglia un colpo. Viene dipinto come un orco — esigente, intrattabile e anche un po’ negriero — in verità ha una concezione calvinista del lavoro, oltre che un fiuto infallibile. Quelli come lui in America li chiamano showrunner, in altre parole un capocordata che segue la filiera del prodotto ed è responsabile esecutivo, il capo dell’officina creativa.
Il film «Chiamatemi Francesco» è il biopic su Papa Bergoglio che è già stato venduto in mezzo mondo. «Ho capito –— ci racconta — che avrei fatto il film quando l’ho visto la prima volta alla finestra. Sono rimasto affascinato da quel dolce ‘buonasera’ che ci ha avvolti tutti come in una carezza. Così ho cominciato a raccogliere materiale, ho chiamato Daniele che ha accettato la mia proposta, e insieme siamo partiti per l’Argentina, abbiamo conosciuto i suoi amici. No, quando ci siamo visti in Vaticano per l’anteprima, Papa Francesco non mi ha detto niente, ma so per certo, da voci dell’entourage, che il film è stato apprezzato».
Qualcuno ha detto che un buon produttore deve essere dotato di coraggio e follia. So- no questi segreti del mestiere? «Importante è il progetto, l’identità del prodotto, la linea editoriale che si persegue. Da questo punto di vista i soldi sono la cosa meno importante. I film o le fiction devono raccontare valori positivi e soprattutto trasmettere emozioni. Il vero coraggio del produttore consiste nel trovare nuovi talenti e nell’affrontare temi diversificati, seguendo lo sviluppo della narrazione in ogni dettaglio. Io mi fido molto del mio istinto».
Ieri pomeriggio in Loggia, alla presenza del sindaco Emilio Del Bono, di Carlo Scarpa (presidente di Brescia Mobilità) e Flavio Pasotti (presidente di Metro Brescia) è stata presentata l’intensa giornata del 4 febbraio, che coinvolge l’intero sistema della mobilità cittadina. Il vescovo Bergoglio in Argentina andava in autobus e allora simbolicamente le stazioni di bus e metropolitana sono già diventate da qualche giorno set straordinari, in cui vengono proiettati trailer e backstage e si può ascoltare la colonna sonora del film «Chiamatemi Francesco».
Tra le varie iniziative (consultare www.oldcinema.net), da segnalare l’incontro alle 11.30 alla fermata San Faustino con Luchetti e Valsecchi, che andrà in onda con una diretta Facebook del Corriere della Sera, condivisa in contemporanea dalle pagine FB di Old Cinema, Brescia Mobilità e Taodue. In serata alle 18.30, all’Hotel Vittoria, meeting con gli imprenditori bresciani interessati a investire sul cinema e a seguire, il film alle 20.45 nella chiesa di San Giorgio. Per l’occasione i due ospiti verranno introdotti dall’attore Roberto Zibetti.
Business Previsto un incontro con gli imprenditori che vogliono investire sul cinema