Smog, Loggia contro la Regione
Pronta a chiedere misure più incisive, tra cui targhe alterne e blocchi frequenti
La Loggia è pronta a farsi capofila dei comuni dell’area critica ed a chiedere alla Regione misure emergenziali più incisive per combattere le polveri sottili, come le targhe alterne e blocchi più frequenti. E nei bandi pubblici il comune privilegerà aziende con eco-tir.
La pioggia di ieri ha lavato i veleni dall’aria. Ma, in virtù del filotto di sette giorni consecutivi con una concentrazione di polveri fini superiori ai 70 mi- crogrammi per metro cubo, da oggi a Brescia e negli altri 26 comuni aderenti al protocollo regionale scatterà comunque la fase «due» dei divieti. Riguarda tutti i veicoli Euro 3 diesel: quelli che trasportano persone dovranno fermarsi dalle 7.30 alle 19.30 (ora con il livello 1 il blocco è dalle 9 alle 17). Lo stop per i veicoli commerciali, già in vigore dalle 7.30 alle 9.30, sarà esteso alla fascia oraria 18-19.30.
Misure emergenziali che però la Loggia ritiene insufficienti. In effetti l’intento della Regione, un anno fa, era quello di bloccare da metà ottobre a metà aprile tutte le Euro 3 diesel, ma il provvedimento non è mai stato adottato per assenza di fondi governativi da usare come eco-incentivi alla rottamazione delle vecchie auto (a Brescia sono 100mila le Euro 3 diesel). Per questo l’amministrazione comunale, dopo aver incontrato l’ 8 febbraio gli altri 26 comuni dell’area critica, avanzerà al Pirellone le sue proposte correttive. Tra le quali anche la possibilità di arrivare alle targhe alterne («già in passato ho fatto battaglie in Regione per poter prevedere anche questa misura» commenta l’assessore all’Ambiente Gigi Fondra). Si chiederà anche di non aspettare i sette giorni consecutivi di superi per far scattare i blocchi: «Due giorni con polveri oltre i 100 microgrammi possono infatti essere più dannose alla salute di una settimana a 50 microgrammi » esemplifica concretamente Donatella Albini, consigliera delegata alle politiche sanitarie della Loggia. Il Comune, dopo l’ok arrivato dal ministero dei Trasporti, solleciterà ancora la Regione ad introdurre sperimentalmente nuovi limiti di velocità nei tratti urbani delle autostrade (da 130 a 110 km orari) e della tangenziale (da 110 a 90km/h), visto che è scientificamente dimostrato come ad una diminuzione della velocità corrisponda una diminuzione delle emissioni inquinanti.
Ma la lotta allo smog non si fa solo con misure emergenziali. Sono diversi gli esperti (tra cui la cardiologa bresciana Savina Nodari) che hanno criticato l’efficacia di questi provvedimenti tampone, indicando invece la necessità di interventi strutturali. E su questi insiste il sindaco Emilio Del Bono. Ricorda che, a fronte di una aumentata sensibilità ambientale che contribuisce a ingigantire il problema, l’aria nell’ultimo decennio è comunque migliorata («siamo passati da 170 giorni di superi di una decina d’anni fa ad una media di 60»). Merito dello svecchiamento del parco auto e degli impianti di riscaldamento ma anche delle politiche della Loggia: «Grazie al metrò, alle Ztl, alle zone 30, al potenziamento di BiciMia, il traffico in città è diminuito del 10%, mentre i passeggeri di tutti i mezzi pubblici sono passati da 40 a 51 milioni. Brescia è la prima città in italia per investimenti sul trasporto pubblico locale e dal prossimo anno tutti i bus urbani saranno alimentati a metano. La Regione però dovrebbe aiutarci di più nelle politiche della mobilità sostenibile: non è possibile che trovi i soldi per nuove autostrade e non dia contributi al nostro metrò». Il sindaco difende anche le scelte urbanistiche (ovvero il dimezzamento del cemento previsto dal Pgt): «Ricordiamoci che la nostra battaglia contro il consumo di suolo agricolo contribuisce ad evitare l’ennesimo peggioramento dell’aria». Fondra ricorda invece un’importante novità: nei prossimi appalti comunali per i lavori pubblici (a partire dalla bonifica del parco Passo Gavia) «nei capitolato di gara verranno privilegiate le aziende che utilizzeranno veicoli ecologici, Euro 5 e 6».
La consigliera Albini plaude alle misure strutturali della Loggia ma giudica inefficaci le misure emergenziali del protocollo regionale: «Lo smog provoca seri danni, anche genetici, ai i bambini, e peggiora lo stato di salute degli anziani già affetti da patologie e neurologiche. In questi giorni di smog ci sono stati accessi record al pronto soccorso. Per questo è doveroso che il Comune chieda di osare di più».