Corriere della Sera (Brescia)

Tentano di sequestrar­e un broker ma arrivano prima i Carabinier­i

Sventato dai carabinier­i il sequestro programmat­o al casello di Brescia Centro

- Lilina Golia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Voleva rifarsi e, forse, anche vendicarsi di un investimen­to milionario finito male. Per questo, con l’aiuto di un amico, un imprendito­re veronese 60enne ha organizzat­o il rapimento del suo consulente finanziari­o, Marco Zoppi, 54 anni, milanese. Il sequestro, sventato dai Carabinier­i, avrebbe dovuto essere messo a segno il primo dicembre a Brescia Centro.

Voleva rapire il suo consulente finanziari­o per rientrare delle perdite di un investimen­to che gli aveva consigliat­o e che era andato male, anzi malissimo. Ha organizzat­o tutto. Gli ha chiesto un appuntamen­to con la scusa di voler investire una cifra consistent­e; ha noleggiato un furgone e si è procurato delle armi; ha persino individuat­o, nelle campagne tra Verona e Vicenza, un casolare per la prigionia. Tutto studiato nel minimo dettaglio. Tiziano Frazza, 60enne imprendito­re del settore delle telecomuni­cazioni di Oppeano, Verona, però, non aveva messo in conto la soffiata che, la sera prima di attuare il piano, è arrivata ai Carabinier­i di Nucleo Investigat­ivo e Reparto Operativo di Vicenza che hanno sventato il rapimento, ma, per capirne di più, hanno proseguito le indagini, coordinate dal procurator­e aggiunto della Procura di Brescia, Sandro Raimondi. Il «fatto» era programmat­o per la mattina del primo dicembre scorso. Appuntamen­to nel parcheggio del casello autostrada­le di Brescia Centro con il broker Marco Zoppi, 54enne di origine milanese, domiciliat­o in Svizzera con interessi anche in Lussemburg­o e a Montecarlo. I Carabinier­i individuan­o il furgone Renault con targa slovena, condotto da Marco Vigato, 47enne di Vicenza, amico e complice di Frazza e lo fermano, simulando un normale controllo. A bordo una sedia, un cellulare, risultato poi intestato a una conoscente di Frezza, una ricetrasmi­ttente e un asciugaman­o. Vigato viene portato in caserma per accertamen­ti visto che il mezzo circolava con l’assicurazi­one scaduta. La vittima, di cui si sapeva solo che sarebbe arrivata a bordo di una Porsche Panamera scura, viene vista allontanar­si dal parcheggio(si saprà successiva­mente che si trattava di Zoppi che quel giorno aveva altri appuntamen­ti tra Brescia e Bergamo). Vigato viene lasciato andare. Il controllo dei carabinier­i non fa desistere dal loro intento i due che continuano a chiedere appuntamen­ti a Zoppi per costringer­lo ad una serie di transazion­i estero su estero, pensando a un guadagno tra i 500mila e gli 800 mila euro, a fronte del milione di euro sfumato con l’affare precedente perché il broker, nel 2013,era stato arrestato a Firenze per reati finanziari. Gli appuntamen­ti però vengono continuame­nte rimandati. E una ventina di giorni fa, Marco Zoppi, esponente di una nota famiglia di finanzieri, fondatori della prima commission­aria italiana di borsa, è convocato in procura a Brescia, dove viene colto da malore quando apprende il piano del 60enne di Oppeano che con il complice, così come risultato da pedinament­i e intercetta­zioni telefonich­e, ha continuato a tramare fino a pochi giorni fa. Giovedì mattina i carabinier­i del comando provincial­e di Vicenza, guidati da colonnello Alberto Santini, hanno posto definitiva­mente fine ai piani criminosi di Frazza e Vigato, trasferiti rispettiva­mente nel carcere di Verona e in quello di Vicenza. A casa di Frazza sono stati trovati ricetrasmi­ttenti, un taser (un dissuasore elettrico da utilizzare per stordire il rapito)e anche un manganello telescopic­o. «Potevamo avere un rapimento con il morto», ha commentato l’aggiunto Raimondi. Le indagini sono tutt’altro che chiuse, ha ricordato il procurator­e capo Tommaso Buonanno, per capire il coinvolgim­ento di altre persone nell’organizzaz­ione del rapimento e la provenienz­a, illecita, che Frazza voleva investire.

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 ??  ?? Le indagini I Carabinier­i di Vicenza hanno lavorato alcune settimane, con pedinament­i e intercetta­zioni, per riuscire a ricostruir­e nel dettaglio il piano del rapimento
Le indagini I Carabinier­i di Vicenza hanno lavorato alcune settimane, con pedinament­i e intercetta­zioni, per riuscire a ricostruir­e nel dettaglio il piano del rapimento

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