Sfida da duri a Perugia Serve un Brescia al top
È una gara per duri alle 15 al Curi. Rondinelle in cerca di punti, nel 2017 non sono ancora arrivati Gli umbri non vincono da quasi due mesi, ma sono in zona play off. Brocchi lancia subito Blanchard
Dopo due sconfitte il Brescia cerca i primi punti del 2017 a Perugia. Si gioca alle 15, in campo il neoarrivato Blanchard (LaPresse)
Il Curi oggi (ore 15 il fischio d’inizio) sarà come un ring. Perugia e Brescia sono pronte a indossare i guantoni: alle corde ci sono finite da sole, per demeriti e sfortuna, pagando un inizio d’anno sfortunato e plumbeo, come il cielo sopra al Grifone dopo la chiusura del mercato. Da un lato l’allenatore, Bucchi, che vuole sgravare di responsabilità la squadra e manda messaggi alla società: «Mi aspettavo qualche rinforzo di più. Se andremo ai play off (ad oggi sarebbero loro gli ultimi ammessi) sarà un’impresa». Dall’altro il presidente, Santopadre, che parla di Serie A: «L’obiettivo resta quello, l’allenatore è nelle condizioni per provarci». A Brescia, sono state scene viste e riviste nell’era Corioni, il quale a gennaio tendeva più a vendere che a comprare ritenendo però sempre di avere una rosa competitiva. Schermaglie inesistenti, ora, in via Bazoli. Brocchi, vicino al club nel mese caldo delle trattative, si è detto «soddisfatto per il mercato svolto: sono arrivati i giocatori che volevamo, era molto (aggettivo ripetuto) importante sistemare il reparto difensivo e ci siamo riusciti». Non è mai stato un tipo pronto ad accampare alibi, ma da oggi non si può sbagliare.
Il dovere delle scelte
Il Brescia, dati alla mano, è la squadra che ha impiegato più «Under» nel girone d’andata. Terminata la fase degli aggiustamenti, resta anche la più giovane nonostante i 37 anni di Mauri e i 28 di Blanchard, chiamati a comporre lo scheletro della squadra con gli altri veterani Arcari (continuano i problemi intestinali per Minelli), Pinzi e Caracciolo: oggi sarà assente il secondo, ma in mezzo al campo a Brocchi non mancano le alternative. La difesa a tre in trasferta lo ha sempre convinto, dovrebbe ripartire dal 3-5-2 con Dall’Oglio favorito per posizionarsi davanti alla difesa. Pur in emergenza, con sei indisponibili (Coly è squalificato), il Brescia è partito con 20 effettivi. Le opzioni non mancano al tecnico, che è chiamato alle scelte più spinose dell’annata. Oggi dovrebbe preferire Prce a Camara, sulla sinistra, anteponendo la cautela alla baldanza mostrata (bene) nella ripresa a Frosinone, quando a Mauri e Bonazzoli si affiancò Caracciolo: difficile rivedere il tridente dall’inizio, mentre nelle retrovie tornerà Calabresi ad affiancare Fontanesi (l’escluso se si tornerà al 4-3-1-2) e l’esordiente Blanchard, «non al meglio, ma desideroso di ritrovare il campo. L’empatia tra noi è stata reciproca». Lo ha dichiarato il tecnico, sembra un’investitura. Ha abituato alle sorprese, tuttavia ci sarebbe da stupirsi se decidesse di rinunciarvi.
Il Perugia «bresciano»
L’avversario sa incantare e poi rovinarsi, come all’andata (1-1). In attacco è arrivato Forte, 15 gol con la Lucchese in Lega Pro sino a dicembre; insieme a lui ci sarà il bresciano Mustacchio, avvezzo al gol dell’ex (l’ultimo il 24 dicembre scorso, con la maglia della Pro Vercelli). Pure Brighi segnò un girone fa a Mompiano, dove arrivò nel 2003 con Mauri l’ultimo giorno di mercato. Volta, di Desenzano, è cresciuto nel Carpenedolo; Brignoli, lanciato da Montichiari e Lumezzane, è stato dirottato qui dalla Juventus dopo la parentesi spagnola al Leganes. I tifosi perugini non lo volevano, da portiere dell’odiata Ternana disse: «Il cioccolato non mi piace», offesa mortale da queste parti. Il derby dura tutto l’anno, anche se è previsto per domenica prossima e qualcuno, sussurra chi è pratico di cose perugine, potrebbe avere già lì la testa. Il Brescia se lo augura, ma non ci spera troppo.