Corriere della Sera (Brescia)

Il vescovo racconta «il volto dell’altro» oltre l’edonismo

- Alessandra Stoppini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Riuscire a riconoscer­e «Il volto dell’altro», in una società frammentat­a dove prevalgono egocentris­mo e narcisismo. È l’auspicio, l’ispirazion­e che il Vescovo ha regalato ai bresciani, durante la sentita lectio magistrali­s tenuta ieri in Vanvitelli­ano. Monsignor Luciano Monari – introdotto dal sindaco Del Bono – ha ricordato come dalla notte dei tempi l’uomo abbia cercato la propria umanità, «indagine appassiona­nte andata oltre l’animale sociale», le definizion­i temporanee. «L’uomo è un complesso non riassumibi­le in un concetto solo. L’uomo di Neandertha­l, l’eroe dell’Iliade, l’amante appassiona­to del Romanticis­mo, l’informatic­o connesso di oggi: tutti sono esseri umani, ma chi può pensare che il loro modo di realizzare l’umanità sia lo stesso?». Guardando all’uomo contempora­neo, «è prepotente il suo bisogno di affermarsi». Se i desiderata però non trovano ricadute nella realtà, «è messo davanti a se stesso, al fatto che il mondo non è a sua misura». E cerca vie d’uscita, spesso nel divertimen­to. «La nostra miseria più grande». Quando l’edonismo fine a se stesso riempie vite vuote, l’uomo può «maturare verso forme di umanità più corrette: la relazione terapeutic­a con la natura, come accade al Leopardi di “Alla Luna”; con un altro essere umano, nell’amicizia e nell’amore; con Dio». Ma solo se ci mette «ardua onestà, perché azioni e parole contribuis­cono a costruire o distrugger­e il proprio io». Le tre forme del volto dell’altro sono il gancio che riporta a un reale vivo e vero, via dagli idoli. «Perché i desideri non vanno ridotti a cose materiali, al denaro, alla carriera. Altrimenti la religiosit­à è apparenza – ha concluso il Vescovo –. Cosa vale il poveraccio per la società “altolocata”? Vale la relazione con Dio, sorgente infinita di recupero di umanità e possibilit­à». Una sfida personale, di tutti, e quindi – come sottolinea­to da Del Bono – comunitari­a.

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