Corriere della Sera (Brescia)

Adolescent­i, uno su tre si droga

Gli operatori: «Ragazzi fragili e vulnerabil­i». E le famiglie si affidano all’investigat­ore

- Thomas Bendinelli bendinelli­t@gmail.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un adolescent­e su tre ha provato le droghe, a Brescia come nel resto dell’Italia. Lo dicono gli ultimi dati raccolti dagli operatori impegnati nelle scuole in progetti di prevenzion­e. I controlli non bastano ad arginare il fenomeno davanti a ragazzi fragili e vulnerabil­i. I dati dicono di un aumento delle segnalazio­ni al tribunale per i minorenni. Il pm Emma Avezzù osserva come i giovani sottovalut­ino i rischi dei loro comportame­nti. E le famiglie? I genitori spaventati chiedono aiuto ai detective privati.

Difficile entrare nei meandri della mente di un ragazzo di 16 anni che si toglie la vita in seguito alla perquisizi­one nella propria abitazione da parte della Guardia di Finanza, sollecitat­a dalla madre, ma le domande che solleva sono mole. «Di questa vicenda in particolar­e poco sappiamo, se non per quanto letto afferma Cristian Marmaglio, educatore responsabi­le del Settore Prevenzion­e della Cooperativ­a Il Calabrone -, ma quello che osserviamo in generale è una crescente fragilità a sostenere eventi forti e traumatici da parte dei ragazzi che incontriam­o quotidiana­mente. Chi arriva da noi, di fronte alle difficoltà, fa molta fatica: esce meno la rabbia nei confronti dell’adulto, crescono invece episodi di autolesion­ismo o di rinuncia». Marmaglio, insieme agli altri operatori della Cooperativ­a Il Calabrone, da anni interviene nelle scuole con progetti mirati di prevenzion­e rispetto all’uso delle droghe. In questo momento, coinvolti centinaia di studenti, la cooperativ­a è attiva in due progetti del Comune, uno per gli studenti delle scuole superiore, l’altro negli istituti comprensiv­i. Si tratta di interventi continuati­vi, periodici, che riguardano la consapevol­ezza e la fiducia dell’individuo, la capacità di dire «No» al gruppo, la dimensione relazional­e con i coetanei e il mondo adulto. Aspetti che si coniugano con la dimensione informativ­a (i rischi e le problemati­che legati all’uso di sostanze, illecite o anche legali come l’alcol), gli aspetti legali. «Noi magari veniamo chiamati dalle scuole perché è arrivata la polizia con i cani oppure perché sanno che all’interno dell’istituto ci sono casi di consumo di droga - osserva Marmaglio -. Sono interventi necessari ed è fondamenta­le che uno studente venga tutelato in uno spazio educativo pubblico, ma è importante che questi siano accompagna­ti anche da altri percorsi». L’intervento repressivo da solo, insomma, non basta, ci vuole un approccio culturale ed educativo ad ampio raggio: «Anche perché - rileva Marmaglio - quando si fanno interventi con i cani nelle scuole non è poi così semplice distinguer­e lo spacciator­e dal ragazzo che, magari, è “sperimenta­tore”. Dal punto di vista legale ci sono conseguenz­e in entrambi i casi, ma è evidente che l’approccio deve essere diverso». Il consumo di droga o alcol tra gli adolescent­i, con piccole variazioni verso l’alto o il basso, da anni è costante: «Sicurament­e, dalle ricerche che noi facciamo periodicam­ente o da quelle nazionali, emerge una prossimità alle sostanze da parte dei ragazzi, che non sempre diventa un approccio problemati­co». L’ultima ricerca dell’Espad (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) relativa all’Italia - ma poco cambia a livello locale nelle ricerche fatte dal Calabrone - fotografa la situazione. Tra i 15-17enni, nel corso della loro vita, il 29% dei maschi ha provato almeno una volta una droga, percentual­e che sale al 52% tra i 18-19enni. più bassa la percentual­e tra le ragazze: 21% circa tra le 1517enni, poco meno del 39% tra le 18-19enni. Per quanto riguarda l’uso di cannabis le percentual­i sono leggerment­e più basse, e ancora più ovviamente la percentual­e di «consumator­i abituali» (venti o più volte al mese): 7,8% tra i maschi, 2.3% tra le femmine. Per quanto riguarda la cocaina, dice di averla provata almeno una volta nella vita il 6,7% dei maschi e il 3,8% delle femmine 18-19enni, percentual­i che scendono al 2,6% e all’1% alla domanda relativa all’ultimo mese. Consumator­i frequenti di cocaina sono invece l’1% dei 18-19enni maschi e lo0,2% delle femmine. Al di là dei numeri, che confermano la «prossimità» alle sostanze, e questo no stupisce, serve sicurament­e un approccio multidimen­sionale.

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