Corriere della Sera (Brescia)

Che ricordi il nostro Brescia!

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Giocare con te è stato un onore, allenarsi con te anche. Si elogiano le tue qualità come calciatore, ma io ricordo l’empatia che sapevi creare

Qualunque regalo non potrà bilanciare le gioie che hai dato. Quando ti acquistai, Corioni disse: «Ora portane altri così». Impossibil­e...

Non hai mai fatto pesare con noi la tua classe e la tua popolarità, sei sempre stato uno del gruppo come gli altri. Era la tua vera forza

Mi chiamavi il tuo manovale. Dopo un allenament­o calciasti 10 punizioni: 7 gol, 2 pali, una traversa. Spero tu sia migliorato da allora...

Al tuo ingresso negli spogliatoi, i gemelli Filippini ti guardavano come se fossi la Madonna. Allora dissi: «Ragazzi, volete anche i popcorn?»

Ho scelto Brescia perché c’eri tu. Ho avuto tanti campioni come compagni, ma tu sei il più forte calciatore con cui ho potuto giocare

Prima di una partita, mi dici: «Dai che oggi fai tre gol». Io ti rispondo: «Magari». E tu, serio: «Che giocatore sei se non giochi per questo?»

La mia famiglia ha un legame speciale con te. C’è la tua grande carriera a parlare, ma è il segno che qualcosa di buono assieme l’abbiamo fatto

Quando sono arrivato al Brescia, ho chiamato mio padre in Ghana e gli ho detto: «Ora sono un calciatore vero, gioco insieme a Roby Baggio»

Mi dicevi sempre: «Non ti vedo, ma ti sento». E la palla arrivava sempre. Però, se hai segnato di testa, lo devi anche a un mio assist a Parma...

Ero in crisi, segnavo poco. In allenament­o mi dici: «Guarda il portiere prima di calciare, funziona sempre». Avevi ragione tu, grazie Roby

Lo dico sempre anche in Paraguay: giocare con te è stato un onore e un privilegio, la cosa più bella della mia vita. Da te ho imparato tanto

Ho esordito in Serie A contro il Piacenza, prima giornata di campionato. Io e te assieme al Rigamonti, l’emozione mi rese sordo al tifo

Ho la fortuna di poter dire: «Ho giocato con Baggio». Certo, quella volta in ritiro a Firenze, fermai in dialetto veneto le tue preghiere...

Ho cercato di rubarti qualche segreto, sono stato fortunato. Quel tacco per il mio gol alla Lazio, nel tuo addio al Rigamonti, è incancella­bile

Mi ricordo i venerdì sera con te, alla «Stacca»: che mangiate! Eri un fuoriclass­e in tutto, anche nel raccontare barzellett­e nel riscaldame­nto

Tutti ricordano che ti diedi il cambio nell’ultima tua gara a San Siro. Ma io ricordo la tua fame di gol, insaziabil­e, in gara e in allenament­o

Fui schierato titolare contro la Reggina. Ero teso. Prima della partita dici: «Sei bravo come gli altri campioni con cui ho giocato». E feci gol

Che onore aver giocato insieme a te nel club e in nazionale, anche se per tirare una punizione bisognava rubartela. Ti voglio bene amico mio

Facevamo assieme la Venezia-Brescia in auto. Arrivavo da Padova, mi aspettavi al casello. Posso dire che sei stato il mio autista, non è da tutti

Sono troppi i ricordi. Conservo la tua dedica speciale dopo aver vinto il Pallone d’Oro, ma dico a tutti: Baggio è grande perché è uno di noi

Ti ho fatto esordire io in nazionale, nel 1988, contro l’Olanda. Poi il Mondiale del 90. Dissi a Corioni: «Fatelo sentire importante». E così fu

Sei una brava persona e mi facevi pure vincere. Come volerti male? Firmavi autografi per ore, non ti sei mai lamentato. Ci vogliamo bene

Scelsi Brescia perché volevo allenarti. C’era feeling, una sera mi invitasti a cena: parlavate di anatre in veneto, ero un pesce fuor d’acqua...

 ??  ?? Il «divino» Roberto Baggio domani compie 50 anni (è nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, il 18 febbraio del 1967). È un mito del calcio ed è un mito per i bresciani, che hanno avuto la fortuna di vederlo con la maglia del Brescia dal 2000 al 2004....
Il «divino» Roberto Baggio domani compie 50 anni (è nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, il 18 febbraio del 1967). È un mito del calcio ed è un mito per i bresciani, che hanno avuto la fortuna di vederlo con la maglia del Brescia dal 2000 al 2004....
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