Corriere della Sera (Brescia)

Il grande giudice del Giro si chiama Valle Camonica

- Luciano Zanardini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sempre all’inizio della tappa, oggi sul Mortirolo (dedicato a Michele Scarponi) e domani sul Passo del Tonale, la corsa transita sulle montagne camune. È la chance per spodestare Dumoulin, in rosa.

È stata definita una corsa da tregenda. Sarà soprattutt­o uno spot per il ciclismo: fatica, sudore, freddo e vento, lacrime e gioia. La carovana rosa riparte, dopo un giorno di riposo, e arriva in Valle Camonica dove transita la sedicesima tappa Rovetta-Bormio: 222km con un dislivello di 5.500 metri. Nel Bresciano la corsa approderà anche domani per salire sul Passo del Tonale, ancora all’inizio del percorso di un altro tappone.

Saranno in molti, da tradizione, gli appassiona­ti pronti a a cercare di spronare i ciclisti soprattutt­o sul Mortirolo. Lo si scala da Monno (12,6 km con una pendenza massima del 16%): l’unico precedente risale al 1990 con il venezuelan­o Leonardo Sierra. Nella storia del Giro, il Mortirolo è legato ai nomi di Pantani, di Basso e di Ivan Gotti, che con 42’40’’ nel 1996 detiene ancora il miglior tempo d’ascesa (dal versante di Mazzo di Valtellina). Il tappone alpino, che molto può dire sul re della centesima edizione del Giro, affronta anche due volte lo Stelvio dal versante di Bormio (21,7 km per toccare quota 2758 metri) e da quello, inedito, svizzero (13,4 km per il GPM a 2502 metri di altezza). Si parte da Rovetta alle 10.30, poi Sovere e Lovere. Si attraversa il comune di Rogno, dove la strada incomincia lentamente a salire: Corna-Darfo Boario Terme, Cogno, Breno (km 37), Capo di Ponte, Malonno (km 56), Edolo e Monno (1059 metri) per poi arrivare, al km 84,5, al Passo del Mortirolo (1854 metri), primo ostacolo prima dello Stelvio. I corridori arriverann­o sul traguardo dopo 4 chilometri di discesa ma avranno sulle gambe tre salite molto dure. Sulle strade bresciane, i tifosi potranno applaudire la maglia rosa di Tom Dumoulin che deve difendere il vantaggio di 2’41’’ su Nairo Quintana e di 3’21’’ su Thibaut Pinot. Ci sarà spazio anche per il ricordo di Michele Scarponi: il Mortirolo, la salita simbolo del Giro, è stata dedicata al ciclista di Filottrano che proprio lì, nel 2010, pose le basi del suo trionfo (arrivato dopo la squalifica a Contador) davanti a Basso e Nibali. Lo squalo dello stretto di Messina, che crede ancora nella rimonta, farà di tutto per transitare per primo sul Gran Premio della Montagna (i punti vengono raddoppiat­i oltre a una premiazion­e dedicata sul podio finale di Milano) per rendere il giusto omaggio all’amico scomparso.

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L’ultimo passaggio Nel 2015, la star fu Alberto Contador che poi vinse il Giro (Bettini)

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