Nuova Coop, al via i cantieri
Ma il taglio della boscaglia spontanea da parte dei proprietari fa partire un’inchiesta
La Loggia ha rilasciato il permesso di costruire che sancisce il via libera definitivo ai cantieri per la realizzazione della nuova Coop nell’area dei Magazzini Generali (15 mila metri quadri di vetrine e 7 mila di parcheggi). L’apertura è prevista per Natale 2018. I carabinieri-forestali stanno eseguendo accertamenti sulla liceità del taglio (effettuato dalla società Nau) della boscaglia spontanea sorta nell’area.
Una decina di giorni fa la Loggia ha rilasciato il permesso di costruire a Coop Lombardia, che nell’area a sud dei Magazzini Generali di via Dalmazia realizzerà un nuovo centro commerciale da 14.900 metri quadrati (grande quanto l’Auchan presente all’interno del centro commerciale Le Rondinelle) ed un maxi parcheggio da 7mila metri quadrati (grande come un campo da calcio a «11»). Un tassello burocratico fondamentale, quello giunto dall’ufficio tecnico comunale, per dare avvio ai cantieri, annunciati ancora un anno fa, poi slittati di mese in mese. Ora i lavori, affidati alla Cmb di Carpi, possono davvero partire. E da Coop Lombardia confermano il cronoprogramma: diciotto mesi di cantieri e apertura del megastore «entro dicembre del 2018», proprio per sfruttare l’onda lunga dello shopping natalizio.
Coop, che lo scorso anno ha aperto una struttura di vendita anche all’interno del centro commerciale Elnòs (con risultati per ora inferiori alle attese), realizzerà una struttura ad alta efficienza energetica, trasferendoci i reparti food e non food oggi presenti nel centro commerciale Flaminia — tra via Corsica e via Salgari — che in futuro non resterà vuoto ma dovrebbe ospitare un punto vendita per bricolage e prodotti per la casa. I due centri commerciali saranno «comunicanti», visto che, come oneri d’urbanizzazione, Coop dovrà riqualificare via Salgari (quella che collega via Dalmazia a via Corsica) realizzando aiuole ed attraversamenti ciclopedonali. Non solo. A sue spese anche la recinzione ed il muro del nuovo parco da 17mila metri quadrati,che dividerà il centro commerciale dalla porzione est del comparto (confinante con la sede della Confesercenti). Lì Nau (proprietaria dei restanti 85mila metri quadrati d’area) dovrebbe realizzare 30 mila metri quadrati di edilizia residenziale libera.
Il condizionale però è d’obbligo. Nau innanzi tutto deve fare i conti con anni di crisi immobiliare. Anche se nel 2016 c’è stata un’inversione di tendenza, in città restano oltre 5mila abitazioni vuote. Per questo il vecchio piano attuativo, con la previsione di centinaia di appartamenti (e palazzoni alti fino a dieci piani) rischia di essere eccessivamente ambizioso. Altro aspetto per nulla secondario: Nau sta ancora aspettando che la Loggia approvi la variante al suo piano attuativo. Quello originale prevedeva 20mila metri quadrati di edilizia convenzionata e la demolizione di parte delle casére, gli storici magazzini del formaggio poi vincolati dalla Soprintendenza. Nel piano figuravano anche 4500 mq di uffici nell’angolo nordovest del comparto (tra via Dalmazia e via Don Bosco). Nau è indirizzata a togliere l’edilizia convenzionata per aumentare quella «libera». Nel frattempo nel seminterrato delle casére dovranno essere realizzati i magazzini dove allocare le opere d’arte di Brescia Musei e le scenografie del Ctb (il Comune aveva programmato di poter usufruire di questi spazi da fine 2016). La Loggia però, prima di autorizzare nuove case ed uffici, ha chiesto a Nau (che ha incassato milioni dalla vendita a Coop dell’area lottizzata) di realizzare quasi 4,5 milioni di opere di urbanizzazione: nuove rotatorie in via Dalmazia, via Don Bosco, e via Corsica (togliendo quindi gli incroci semaforici), una pista ciclopedonale e una controstrada lungo via Dalmazia. Ed infine il grande parco al centro del comparto, con un campo da calcio una piastra polivalente e giochi per i bambini. Nau in questi giorni sta provvedendo ad intubare e spostare il corso del Fiume Grande, che attraversa da esta a ovest l’intero comparto. Ma ora deve fare i conti con una grana imprevista.
Quando a metà marzo sono iniziati i lavori di sgombero e pulizia dell’area (diventata nel frattempo rifugio di fortuna di diversi senzatetto) sono stati tagliati gran parte degli alberi cresciuti in modo naturale negli ultimi trent’anni nella porzione più ad est. Tanto da formare una sorta di boschetto spontaneo. L’intervento è stato oggetto di un esposto in procura. Lo stesso consiglio di quartiere (che non sapeva dell’esposto) aveva invitato il Comune a verificare se il nuovo polmone verde potesse essere tutelato. Nei giorni scorsi i carabinieri della Forestale hanno chiesto documentazione ai preposti uffici comunali per accertare se l’intervento effettuato rispetti i vincoli di legge. Si tratta in sostanza di un atto dovuto: l’habitat semi-naturale che si era venuto a creare non rientra nel Pif del 2009 (piano di indirizzo forestale della provincia). Resta da capire se potesse fruire dalle tutele paesaggistiche previste dalla legge regionale 31 del 2008. Dalla Loggia fanno però sapere che la boscaglia non era di pregio (la maggioranza di alberi erano d’Ailanto, degli infestanti). E che i tagli saranno ampiamente compensati dalla piantumazione di decine di nuovi alberi previsti per il nuovo parco strutturato.
Contattato in merito alla vicenda, l’ingegner Carlo Gorio di Nau, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.