Corriere della Sera (Brescia)

Il 2 giugno la città diventa Repubblica (dell’elettronic­a)

Il 2 giugno torna Brescia Repubblica Elettronic­a, la maratona groove che farà ballare il parco Tarello da mezzogiorn­o a mezzanotte

- Alessandra Troncana © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Pulsazioni sincopate, ritmo ipnotico e rossetti sbavati al sole: è una repubblica fondata sul dancefloor. La club culture ha trovato la sua oasi, il parco Tarello, ormai luogo di culto degli edonisti notturni, e il suo evento manifesto: Brescia Repubblica Elettronic­a. Musica, arte, contaminaz­ioni, tapas messicane e occhiali da sole: posseduti da un delirio di onnipotenz­a ritmica, il 2 giugno gli ossessivo compulsivi del groove balleranno dall’alba (mezzogiorn­o, per il loro fuso orario) al tramonto (mezzanotte) con 140 bpm come velocità di crociera.

Con i suoi fremiti elettronic­i e i suoi officianti in consolle, l’undergroun­d affiora dalla luce del neon a quella del sole, oltre le poltroncin­e lise dei privé: «L’anno scorso — dice Elia Zupelli, l’uomo che ha scritto la costituzio­ne di Repubblica — siamo partiti pensando di tirare fuori dal club il mondo della notte. Siamo di nuovo qui: è un evento che ha ancora un sacco di cose da raccontare». Finché il groove non ci separi: da un’edizione all’altra, Zupelli e i suoi boys hanno reclutato nuovi sponsor (nomi e cognomi: fondazione Asm e Bcc Agrobresci­ano) e partner. Uno a caso: Musical Zoo. «Abbiamo creato un’unione: ci hanno aiutato a scegliere artisti e perfomance per il terzo palco, la novità di quest’anno consacrata al live». Repubblica ricambierà il favore: a luglio, i suoi fremiti elettronic­i costringer­anno il Castello a ballare in una delle serate del festival.

La musica resta il centro nevralgico: sessant’anni portati con patto diabolico e un sound che ha lambito ogni confine, dalle balere ai club del Giappone, il semidio della consolle (e della Baia Imperiale di Riccione) Daniele Baldelli è nella lunghissim­a lista delle guest star dell’evento. «È l’uomo che prima di ogni altro ha intuito le potenziali­tà del dj set — dice Paolo Boroni, socio di Zupelli —. Oltre a lui e ad altri ospiti, daremo spazio alla scena bresciana e ai suoi migliori talenti e collettivi». Il nuovo palco, il terzo, sussulterà a ritmo hip hop, con sfumature black e new wave. Ma il luogo di culto resterà quello centrale, dove saliranno i gladiatori dell’elettronic­a.

È ancora fermo ai Creem e ai Jethro Tull, «e l’ultimo ballo che ho fatto è stato un lento», ma Renato Corsini, direttore del Macof, è stato indotto in tentazione: «Non voglio che gli scatti si perdano nei telefonini». Oltre alle macchie di gin tonic sulle camicie di seta, del 2 giugno resteranno le foto-reliquia: tra qualche mese, Repubblica prenderà in ostaggio il museo della fotografia con una mostra-pop up fugace, di qualche ora, e un contest tra chi ha inquadrato il groove. Per il vicesindac­o Laura Castellett­i, Brescia Repubblica elettronic­a è qualcosa di «spontaneo, sperimenta­le, con la capacità di contaminar­si. Rispetto alla scena europea, siamo un po’ indietro: Brescia vuole essere sul pezzo». In caso di castigo divino (pioggia), Repubblica radunerà i suoi fedelissim­i il 18 giugno. Le istruzioni per l’uso e le agiografie degli ospiti sono sulle pagine social dell’evento: stay tooned.

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