Metrò-stazione: il tunnel pronto per San Faustino
Un corridoio di 20 metri tra una banchina e l’altra. Manzoni: intervento importante e complesso
Sono partiti ieri i lavori per la realizzazione del tunnel di collegamento tra i binari ferroviari e la vicina fermata metrò: grazie a 27 gradini (ed un ascensore) migliaia di pendolari e cittadini non dovranno più «salire» in stazione per proseguire il loro viaggio. L’opera da 2,2 milioni sarà terminata entro San Faustino.
Ventisette gradini per viaggiare ad alta velocità: andata e ritorno dai binari della Tav a quelli del metrò. Lucernari, ascensore di cristallo, pavimenti in metallo colorato, un corridoio di venti metri e due rampe di scale che collegano una banchina all’altra, dalla superficie al sottosuolo: i cantieri per il tunnel che collega la Tav al metrò sono iniziati ieri.
La durata: 270 giorni, ma l’idea è di ridurre il cronoprogramma e concludere entro San Faustino, il 15 febbraio. Il bando, uscito sul sito di Brescia Infrastrutture l’anno scorso, è stato vinto dall’associazione temporanea tra due società: Fl Costruzioni & autotrasporti e Impresa edile stradale Artifoni. La commessa è andata alla miglior offerta: il preventivo da 2 milioni, 520.443 euro e 78 centesimi è stato scontato del 32,66% (il totale dei costi, inclusi Iva e oneri, si aggirerà intorno ai 2,2 milioni). La cifra sarà saldata dal ministero: rientra nei 6 milioni intestati dal Cipe a Brescia Infrastrutture per finanziare vari progetti, tra cui la pensilina alla fermata Poliambulanza e le telecamere di sicurezza sulla superficie del metrò.
A destinazione, con l’Alta velocità, si arriverà in 32 minuti: basterà solo qualche secondo per passare dal binario 1, riservato ai pendolari della Tav, a quelli della metropolitana.
Il progetto del tunnel, studiato da Brescia Mobilità e rivisto e corretto dall’amministratore unico di Brescia Infrastrutture Fabio Lavini e dai suoi tecnici (hanno ridotto i gradini da 90 a 27 e diminuito il dislivello, che ora arriva a 4,5 metri) è firmato dallo studio Crew: alle ditte che hanno vinto l’appalto, oltre ad uno sconto sul preventivo, sono stati chiesti puntualità e migliorie. I lavori, concentrati nella zona di via Gambara, tra la stazione della metropolitana e il nuovo sottopasso, non dirotteranno auto e bus, e non sposteranno le rastrelliere di BiciMia di un centimetro: «L’ingombro è minimo — fa sapere Fabio Lavini — e la viabilità non sarà interrotta».
Sarà un viaggio veloce e comodo: in alternativa ai 27 gradini, ci sarà un ascensore. Per arrivare alle biglietterie automatiche del metrò, oltre che alle scale mobili, i passeggeri potranno percorrere un nuovo corridoio interrato illuminato con i lucernari.
Per l’assessore comunale alla Mobilità Federico Manzoni, il cantiere è «un intervento importante e complesso, gestito nel migliore dei modi: era necessario che le infrastrutture fossero permeate dalla logica dell’intermobilità. Il tunnel sarà di beneficio anche ai residenti: è un collegamento diretto tra la parte sud del quartiere, la stazione e il metrò». Resta aperta la riqualificazione della zona, promessa da Rfi: se ne parlerà più avanti.
Il sindaco Emilio Del Bono (che a giugno, con la nuova assemblea, dovrà rivedere il consiglio di amministrazione di Brescia Infrastrutture) ha chiesto ai suoi uomini «la massima attenzione al fine di ridurre il disagio». Brescia Infrastrutture, che dal canto suo ha pubblicato il bando per appaltare i lavori in tempo record, prima ancora che il Cipe versasse il finanziamento, per non sgarrare di un giono, insisterà sui tempi.