Corriere della Sera (Brescia)

Siria, un nuovo video di Zanotti: «Aiutatemi»

- di Lilina Golia

«Oggi è il primo maggio. Mi chiamo Zanotti Sergio e questo è il secondo richiamo che mi lasciano fare». È il nuovo appello di Sergio Zanotti, 57 anni, di Marone, sparito un anno fa mentre si trovava al confine tra Turchia e Siria. Zanotti parla, due uomini armati lo minacciano. L’intelligen­ce sta analizzand­o il video: resta forte l’impression­e che si tratti di un sequestro anomalo.

«Oggi è il primo maggio. Mi chiamo Zanotti Sergio e questo è il secondo richiamo che mi lasciano fare». Dodici secondi che si troncano improvvisa­mente. Ma c’è molto di più, per ora non reso pubblico. C’è un altro appello di Sergio Zanotti, il 57 enne imprendito­re di Marone, rapito ad aprile del 2016 mentre si trovava in una zona della Turchia al confine con la Siria. «Spero che questo sia l’ultimo richiamo che faccio. Il gruppo che mi trattiene mi dice che il governo italiano non ha fatto nulla per la mia liberazion­e. Io prego il Papa, il governo, le associazio­ni per i diritti umani, i Paesi arabi e tutti quelli che mi possono aiutare per il mio rilascio». Barba incolta e capelli lunghi, indosso quella che sembra una divisa carceraria, inginocchi­ato in una stanza con i muri scrostati, sotto la minaccia di due uomini armati, vestiti di scuro. Gli esperti dell’intelligen­ce internazio­nale stanno analizzand­o il video, pubblicato sul canale Youtube attivato da quel Abu Jihad che già a novembre, tramite Facebook, aveva inviato all’agenzia di stampa russa News Front il primo video nel quale Zanotti dichiarava di essere stato rapito in Siria. Un filmato che non faceva pensare che dietro al sequestro ci fosse l’Isis. E la valutazion­e di questo secondo video, fanno sapere dalla Farnesina, non si discosta di molto dalle prime. Sequestro anomalo, insomma. Continua a esserne convinta anche Jolande Mainer, che ogni mattina consulta l’Ansa per cercare notizie del suo Sergio. «Sono balordi, non terroristi, basta guardarli. L’unica anomalia rispetto all’altro video è una botta che ha in fronte. Forse lo compareran­no con le foto che erano arrivate un mese fa alla sua ex compagna (ma mai diffuse, ndr)». In Turchia Zanotti era andato «per aiutare un amico siriano che però abita a Sofia, forse doveva recuperare dei documenti per lui», dice la ex moglie. «Per me e le sue figlie è comunque un sollievo avere sue notizie. Lo aspettiamo a casa».

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Zanotti Un fermo immagine del nuovo video con l’appello del rapito

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