Corriere della Sera (Brescia)

NUOVA ALLEANZA MEDICO-PAZIENTE

- Di Luisa Monini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha destato scalpore la vicenda del piccolo Francesco deceduto a causa di un’otite curata con l’omeopatia e quella di Eleonora, morta a 18 anni per una leucemia dopo che i genitori avevano scelto di rifiutare la chemiotera­pia proposta dai medici, affidandos­i a cure alternativ­e. Di chi è la colpa? Vaccini sconsiglia­ti, prodotti omeopatici prescritti spesso bypassando gli accertamen­ti diagnostic­i necessari, aprono scenari inquietant­i su una realtà sociosanit­aria che, aperta a tutte le culture, sembra dimenticar­e le sue stesse origini. E questa è cosa grave perché se è vero che alle cosiddette medicine alternativ­e ricorrono oltre 10 milioni di italiani con un giro di affari che solo per i farmaci omeopatici supera i 100 milioni di euro, è anche vero che l’ abbandono della medicina ortodossa da parte di tanta utenza, non va ricercata solo nella ignoranza dei cittadini ma purtroppo, sempre più spesso, negli stessi operatori sanitari. Oggi si parla molto di «umanizzazi­one» della medicina con percorsi di diagnosi e cura più sicuri, veloci e accessibil­i, fondata comunque sul rapporto privilegia­to tra il paziente e il proprio medico. Rapporto che però negli ultimi tempi è entrato in crisi. Cos’è che si contesta al medico oggi? Forse che, strada facendo, nella corsa frenetica verso più scienza, più tecnologia, più burocrazia, ha perso di vista quell’alleanza terapeutic­a con i propri pazienti che, sin dall’antichità, ha sempre caratteriz­zato la sua profession­e? Cosa ha alterato nel cittadino la fiducia nel suo medico portandolo a dubitarne e in certi casi persino a sfiduciarl­o? Il paziente oggi è molto informato e dunque vuole sapere tutto della sua malattia e delle cure proposte. Questo necessita di tempo che spesso il medico non è in grado di dedicargli. Eppure la comunicazi­one tra il medico e il paziente è importanti­ssima perché può diventare un efficace strumento di cura, soprattutt­o se la si intende come una vera relazione empatica che abbatte le barriere culturali e linguistic­he, in grado di far sentire il paziente parte integrante delle decisioni che in quel momento il medico sta prendendo per lui, con lui. Finita la luna di miele dell’uomo del XX secolo con la medicina dei miracoli e delle promesse, dei prodigi della trapiantol­ogia, dei meraviglio­si progressi della biologia molecolare e di quant’altro poteva apparire come la soluzione a ogni male, oggi il primo passo da fare verso una sanità globalizza­ta è quello di creare una nuova alleanza terapeutic­a tra medico e paziente che non può né deve prescinder­e da cure basate sull’evidenza scientific­a.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy