Corriere della Sera (Brescia)

Ambrosi e il futuro di Montichiar­i: «Il sì ad Orio passa dai veneti»

Ambrosi crede in Abem per il futuro dello scalo e apre ai bergamasch­i

- Pietro Gorlani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Nessuna preclusion­e» ad un’alleanza strategica con i bergamasch­i per il rilancio dello scalo aeroportua­le di Montichiar­i. Ma l’accordo deve passare necessaria­mente dagli azionisti di maggioranz­a, ovvero i veneti di Catullo e Save. Ne è convinto Giuseppe Ambrosi, presidente della Camera di Commercio di Brescia, la quale ha metà delle quote di Abem, società nata per dare futuro al D’Annunzio. Ambrosi reputa lo scalo strategico per «l’export bresciano», crede nel piano di potenziame­nto del traffico merci («i passeggeri per ora non sono la priorità») assicura che la pista «verrà allungata» e confida nel futuro collegamen­to con lo scalo ferroviari­o cittadino.

Nessuna preclusion­e ad un’alleanza con i bergamasch­i per la gestione dell’aeroporto bresciano. Che però deve passare necessaria­mente attraverso un accordo con i veneti di Catullo e Save. Giuseppe Ambrosi (nominato l’altro ieri Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica) manager a capo dell’omonima industria lattiero-casearia, presidente della Camera di Commercio, primo azionista di Abem (ha il 50,5%) che «cogestirà» il D’Annunzio, ribadisce fiducia nei veneti di Catullo e Save. Nonostante i dubbi delle istituzion­i bresciane, a partire dall’insofferen­za palesata dal presidente della Provincia, Pierluigi Mottinelli.

Come procede il piano di rilancio dell’aeroporto? Subirà rallentame­nti dopo la condanna di Catullo, da parte del tribunale di Roma, al pagamento di 20 milioni ad Enav per i servizi di navigazion­e non corrispost­i?

«Stiamo procedendo con l’accordo stipulato un anno fa. La newco per la gestione del D’Annunzio è formata al 20% da noi di AbeM e all’ 80% dai veneti. In quanto al pagamento ad Enav mi risulta che le cifre reali da corrispond­ere siano molto inferiori».

Bruni, nuovo presidente di Sacbo (Orio al Serio) si è detto interessat­o ad un’alleanza con Montichiar­i.

«È un tema che dovrà essere trattato da Catullo, socio di maggioranz­a. Non sta a noi prendere la decisione».

Come giudica l’eventuale alleanza con i bergamasch­i?

«Di principio non ho preclusion­i. Dipende dall’eventuale offerta».

Il ministero però ha dato la concession­e quarantenn­ale ancora ai Veneti di Catullo.

«La concession­e non è sdoppiabil­e. Ma si troveranno altre modalità per valorizzar­e l’aeroporto di Montichiar­i».

Non ritiene che il piano industrial­e presentato lo scorso anno da Catullo (1,5 milioni di passeggeri e 100 mila tonnellate di merci al 2021) sia troppo ambizioso?

«I piani industrial­i sono spesso ambiziosi. Si tiene l’asticella alta come sprone per raggiunger­e nuovi obiettivi. Comunque la credibilit­à del progetto industrial­e dei veronesi e la profession­alità di Save la dicono lunga sulle prospettiv­e future».

Ad oggi però, oltre ai voli postali, c’è solo il vettore cargo per Hong Kong via Baku.

«Logicament­e ci auspichiam­o sempre più collegamen­ti, visto che Brescia con i suoi 15 miliardi annui di export l’anno, è un’icona delle esportazio­ni a livello nazionale».

Vero è che sul fronte passeggeri il D’Annunzio conta 19mila presenze l’anno. Quelle che Bergamo fa in 12 ore. Ryanair non arriverà nemmeno quest’anno. Un’opportunit­à mancata per il nostro comparto turistico, soprattutt­o per il Garda.

«L’aumento del traffico passeggeri al momento non è la priorità».

Lo scorso anno è stato annunciato l’allungamen­to della pista di Montichiar­i. Novità?

«L’allungamen­to lo faremo in base al tipo di veivoli che dovranno arrivare».

In futuro Montichiar­i sarà collegato a Brescia con una bretella ferroviari­a e Mazzoncini, ad di FS, ha ricordato che in città nel 2018 partirà il potenziame­nto dello scalo ferroviari­o.

«Abbiamo bisogno di progetti infrastrut­turali di lunga gittata. Il collegamen­to tra l’aeroporto e città sarà sicurament­e di grande vantaggio per il sistema economico- industrial­e bresciano».

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Manager Giuseppe Ambrosi, guida la Camera di Commercio

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