Carabinieri: «Noi, antenne a guardia del territorio»
Il bilancio dei Carabinieri, domani la festa
«Siamo come antenne sul territorio che inviano un segnale alle sezioni competenti»: contro il terrorismo, ma non solo. L’Arma compie 203 anni e la caserma Masotti si prepara alle celebrazioni di domani. «Brescia è complessa — dice il comandante Luciano Magrini (foto) — bisogna mirare gli interventi».
Uomini e idropulitrici sono al lavoro. È quasi tutto pronto: i gazebo montati, i tappeti rossi srotolati, i Tricolore issati. Non c’è nemmeno il tempo di respirare, nella caserma di piazza Tebaldo Brusato, che domani aprirà le porte alla città per le celebrazioni dei 203 anni dalla fondazione dell’Arma. Approfittiamo di un brevissimo momento di pausa per incontrare il colonnello Luciano Magrini, da nove mesi comandante provinciale.
Sono passate poco più di 72 ore: imbarcato su un volo di sola andata per Casablanca, Mohammed Zakariae Youbi, marocchino di 25 anni di casa a Vobarno da quando ne aveva 4, è stato espulso su decreto ministeriale perché «particolarmente pericoloso». A indagare su di lui, monitorandolo senza sosta, i carabinieri del Ros: «A dimostrazione dell’attenzione dell’Arma al terrorismo internazionale, che sotto il profilo investigativo si contrasta con la sezione anticrimine e il nucleo dedicato, mentre la prevenzione spetta alle aliquote di primo intervento costituite l’anno scorso proprio per vigilare sugli obiettivi sensibili in città e in provincia».
Oltre 1200 i militari di stanza nel Bresciano, anche nei paesi più piccoli. «Tutti sensibilizzati al fenomeno del terrorismo. Perché ora non si può sottovalutare nulla. Qualsiasi dettaglio sospetto, quindi, viene portato all’attenzione degli organismi nazionali». E anche questa, ovviamente, «è una forma particolare di monitoraggio attento del territorio». Che si declina in 81 stazioni, a cui se ne aggiungono 20 per i carabinieri forestali (una sessantina di uomini in tutto) da pochi mesi «accorpati» all’Arma: nel 90% dei casi, insomma, «la notizia arriva dal carabiniere di stazione o dal collega dell’aliquota radiomobile, in servizio giorno e notte, e poi comunicata ai reparti specializzati». Ros, Nas, Noe, Dia, per citarne alcuni. Basta una metafora: «le stazioni sono le nostre antenne. Ricevono il segnale, che va a sua volta processato da chi ne ha le competenze per essere decifrabile».
La «stragrande maggioranza» delle chiamate al 112 o dei delitti perseguiti in provincia sono riconducibili all’Arma. E domani sarà l’occasione per fare il punto. Arrivato in un contesto di «rinnovamento generale» del personale, il 13 settembre scorso, il colonnello Magrini si dice «soddisfatto del lavoro fatto, nonostante ci siano ampi margini di miglioramento». «Fondamentale», dice, «il rapporto con le altre forze dell’ordine e la Prefettura, in un clima di grande collaborazione, ognuno per le rispettive peculiarità». Che vanno dalla gestione «dell’ordine pubblico al contrasto di reati delicati come i furti in abi- tazione e le truffe agli anziani» senza dimenticare «il traffico di droga, che spesso diventa veicolo di altre forme criminali come il riciclo di denaro»: proprio sul fronte dello spaccio, «una o due volte al mese mettiamo in campo servizi massicci nelle zone più a rischio, come possono essere la stazione ferroviaria e via Milano in città».
Preziosissimo anche «l’aiuto dei cittadini», ai quali proprio il comandante aveva rivolto un appello in occasione del suo insediamento: «Dopo nove mesi devo dire che c’è stata grande sensibilità e volontà di partecipare alla sicurezza collettiva». Ovvio, la provincia di Brescia «è complessa. E diversificata»: per questo «bisogna razionalizzare le forze a disposizione e mirare gli interventi». Esempi recenti: «Le spaccate in Franciacorta e gli assalti ai bancomat o i controlli nei locali di Desenzano e Salò, mete turistiche.
Insomma, per la sua prima festa dell’Arma bresciana, il comandante è prontissimo.
Terrorismo Siamo preparati a non sottovalutare alcun segnale Strategie Brescia è complessa: bisogna razionalizzare le forze e mirare gli interventi