2 GIUGNO, CON QUESTI RAGAZZI IL FUTURO DELLA REPUBBLICA È AFFIDATO IN BUONE MANI
Gentile Tedeschi, ho trovato bellissima la «conversazione» che lei ha moderato durante la festa della Repubblica celebrata il 2 giugno scorso al Grande. Alcuni passaggi dei ragazzi che erano sul palco con lei sono stati emozionanti soprattutto per aver ricordato a tutti che essere italiani, essere patriottici, è un valore.
Roberta N.
Gentile Roberta, la ringrazio dell’elogio e per il giudizio lusinghiero che “giro” pubblicamente ai ragazzi che si trovavano con me sul palco e sono stati i veri protagonisti della celebrazione. Sono rimasto colpito, quanto lei, dalle loro parole. Sentire un ragazzo come Luca Andrea Masserdotti chiedere alle istituzioni più apertura ai giovani, e dichiarare l’intenzione di impegnarsi in politica, non è cosa di tutti i giorni. Anch’io, come lei, mi sono emozionato sentendo il calore con cui una nuova cittadina italiana, Harman Kaur, ha celebrato la carica ideale del nostro inno, i colori della nostra bandiera, la bellezza della nostra lingua. E a maggior ragione quando ha ricordato come sia prezioso il bene dell’istruzione garantita in Italia, e come vada reso sempre più concreto e rafforzato attraverso borse di studio e sussidi ai meritevoli. Non capita spesso sentire un giovane come Martino Stefanini ricordare positivamente le differenze (di pensiero, di cultura politica) che stanno alla base della nostra architettura costituzionale e sottolineare il valore dell’incontro con l’«altro» che è alla radice della nostra contemporaneità. Infine, anch’io come lei, sono rimasto colpito dalle parole di Azra Asani, studentessa macedone che da sei anni è cittadina italiana e ha redarguito gli italiani che gettano costantemente fango sul proprio paese, sottolineando al tempo stesso come la democrazia sia un bene fragile, da custodire sempre con cura. Ecco, raccontati con questo spirito e con questo calore anche termini come patria e nazione non sono più esclusiva di una parte politica ma termini che sentiamo straordinariamente vicini. Sì, se i giovani sono questi, il futuro della nostra repubblica è in buone mani.