Corriere della Sera (Brescia)

«Esprimi un desiderio»: a caccia di stelle sul palco con i disabili

Al via il 13 giugno «Il Carrozzone», spettacolo itinerante in 43 comuni

- Matteo Trebeschi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Chi l’ha detto che uno spettacolo con ragazzi disabili si possa fare soltanto nella sede di una cooperativ­a? O nella cornice di un oratorio? Questa buona prassi porta con sé una difficoltà, quella di imbastire nuove relazioni. Ma è proprio per superare questo impasse (e per incontrare persone diverse) che è nato «Il Carrozzone»: un progetto itinerante, con ragazzi disabili e attori profession­isti che per due mesi percorrera­nno decine e decine di chilometri, dalla Bassa bresciana fino a Ponte di Legno.

Ogni volta un comune diverso (43 le tappe previste): si parte il 13 giugno, con destinazio­ne Pontevico (comune capofila del progetto). Per la precisione, la piazza del paese. Che è il luogo per antonomasi­a dove ci si incontra: ci sarà un carrozzone vero e proprio, trainato da due cavalli, che raggiunger­à la piazza. Nel pomeriggio poi inizierann­o i preparativ­i, con i bambini che in paese ci vivono i quali verranno coinvolti nello spettacolo serale, intitolato «Esprimi un desiderio». La storia è quella di un bimbo che va a caccia di stelle: un escamotage, divertente e ironico, per parlare di temi come lo stupore, il desiderio e la meraviglia. A intessere queste scene ci saranno, oltre ad alcuni ragazzini del paese, un regista, due attori profession­isti, 12 ragazzi disabili (due a rotazione) che provengono dalle diverse cooperativ­e della zona e un educatore di riferiment­o: il progetto, infatti, coinvolge la cooperativ­a sociale Il Gabbiano di Pontevico, l’Oasi di Orzinuovi, la Sorgente di Montichiar­i, la cooperativ­a Futura di Nave, Il Cardo di Edolo, gli oratori (dove dormirà la comitiva) e, con un ruolo fondamenta­le (anche economico), la Fobap/Anffas di Brescia.

«Dietro, certamente, c’è uno scopo inclusivo e di integrazio­ne, ma la gente del paese non saprà chi sono gli attori. Come vedete — spiega Giovanni Farinacci (Fobap) — la parola disabili non compare sulla locandina. Volutament­e». Il progetto ha un obiettivo artistico e sociale: «L’arte diventa uno spazio relazional­e dove cadono le differenze». Un progetto elogiato anche dal vicepresid­ente della Provincia, Andrea Ratti: «È positivo che le nostre comunità siano invase da questa esperienza: sarà di grande stimolo».

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Il Carrozzone Sarà trascinato da due cavalli, spettacoli in 43 paesi

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