Brixia3, ecco il bolide dei futuri ingegneri
Da domani in pista nella Formula Student. Dieci i corsi di laurea coinvolti. Chi è impegnato nel progetto trova subito un’occupazione
Brixia3 è un gioiello della meccanica, ma anche della passione. Studenti e docenti di Ingegneria hanno lavorato fianco a fianco per realizzare la fuoriserie per la Formula Student.
Il sapere che si mescola al cuore. Così l’ultima creazione degli studenti di Ingegneria meccanica dell’Università di Brescia ha preso forma e vita. Un gioiello targato UniBs Motorsport. Nelle ultime 72 ore si è lavorato senza sosta per i ritocchi al bolide con il numero 82 (che ricorda l’anno di fondazione dell’ateneo bresciano) incollato sulla livrea bianca e azzurra (i colori della città). Hashtag: #unamarciainpiùversoilfuturo. Brixia 3 è pronta a scendere in pista domani per la Formula Student, in programma sul circuito di Varano de’ Melegari, dove si sfideranno le vetture di 60 università di tutto il mondo. Negli ultimi anni il gruppo di cui è responsabile Marco Gadola, docente di disegno e metodi dell’ingegneria industriale, supportato dal ricercatore Daniel Chindamo, ha detto la sua, sovrastando la tradizione e le vittorie di team di storiche università internazionali, sfrecciando con la quattro ruote sui circuiti internazionali della Formula Student (memorabili le prestazioni in Austria e Michigan), creata dalla statunitense Sae (Society of Automotive Engineers) nel 1981 per la sfida tra atenei sulla progettazione e realizzazione di un’auto da corsa. Un’ ottantina gli studenti bresciani che hanno preso parte al progetto partito quattro anni fa. «Sono dieci i corsi di laurea coinvolti – spiega Daniele Frigerio, team manager di UniBs Motorsport – e si spazia da ingegneria a economia, con la collaborazione degli istituti tecnici Cossali e Pascal e altri enti». Perché la Formula Student non è solo meccanica. Richiede un business plan per costi, progettazione, realizzazione, messa in pista, consumi e pubblicità. L’ammissione alla prova in circuito è vincolata al buon esito dell’esame da parte di una commissione (negli anni presieduta da Ross Brawn e Aldo Costa) di tutti i parametri del progetto. Così, ognuno per le proprie competenze, ha un preciso compito. «Questo fa sì che i nostri ragazzi sviluppino capacità di lavorare in squadra che faranno la differenza nel loro curriculum», dice senza esitazione il pro rettore Marina Pizzi. Capacità messe a frutto anche con altri progetti, «la moto Brx, una barca a vela e lo studio di sedili per le imbarcazioni per le paralimpiadi», ha ricordato Rodolfo Faglia, direttore del Dipartimento di Ingegneria
Varie competenze Serve pure il business plan per costi, progetto, realizzazione, consumi e pubblicità
meccanica e industriale. Alla base della nascita di Brixia 3 competenze, acquisite attraverso lo studio, e entusiasmo, ma «senza acquisire crediti rispetto al normale corso di studio» , aggiunge Faglia al quale fa eco Gadola, «Diamo una formazione complementare, attraverso la passione».
Brixia 3, più potente e più leggera rispetto alle vecchie sorelle, si fa già ammirare riempiendo d’orgoglio l’ateneo bresciano che negli anni ha trovato il sostegno di molti sponsor del settore dell’automotive. «Un centinaio le aziende, soprattutto bresciane (su tutte Omr, ndr), che ci hanno fornito componentistica e aiuti tecnici», precisa Frigerio, che ricorda anche gli sbocchi lavorativi del progetto. «I ragazzi della Formula Sae, al massimo a 6 mesi dalla laurea, trovano tutti lavoro in grandi aziende dell’automotive».